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Lo sviluppo emotivo di tuo figlio? Aiutalo leggendogli dei libri

Ci sono almeno dieci motivi per i quali la lettura condivisa tra genitori e figli è assolutamente da praticare, soprattutto nei primi 100 giorni di vita del bambino

Dal Salone del Libro di Torino e dalla precedente Bologna Children’s Book Fair emergono dati importanti circa lo stato di salute dell’editoria in Italia, che indicano come gli italiani acquistino in prevalenza romanzi, fumetti e libri per bambini (50,7%).

La fiera bolognese specializzata nel segmento più giovane, tenutasi a marzo, non ha mancato di evidenziare come il fatturato complessivo del mercato librario per bambini e ragazzi ammontasse, nel 2022, a 268,4 milioni di euro, per circa 23 milioni di esemplari venduti.

Buoni numeri? Non si direbbe, guardando alle statistiche ISTAT, che rivelano come solo il 6,4% dei lettori dai 6 anni di età in su abbia letto almeno 12 libri nell’ultimo anno. Nel gruppo degli appassionati spiccano le donne, in maggioranza lettrici rispetto agli uomini.

NATI PER LEGGERE

Proprio la scarsità di contatto con i libri potrebbe essere all’origine dell’impoverimento del linguaggio delle giovani generazioni lamentato, tra gli altri, dallo psicologo e sociologo Galimberti.  

C’è, insomma, parecchio da fare per associazioni e presidi quali Nati per Leggere, che ha come scopo quello di coinvolgere i bambini da 0 a 6 anni e le loro famiglie nel mondo del libro e che propone le proprie attività di lettura condivisa presso, come si legge sul sito, bibliotechesale d’attesa degli ambulatori pediatricireparti di pediatria ospedalieripunti vaccinaliconsultorinidi e scuole dell’infanziaall’aperto e in qualsiasi posto in cui si possa creare un angolo adatto ad accogliere i bambini insieme ai loro genitori.

LA LETTURA CONDIVISA FA BENE

Mariella Rossini, formatasi per l’attività di lettura ai bambini e volontaria di lungo corso di Nati per Leggere, sottolinea l’importanza dell’iniziativa e della lettura che consente ai più grandicelli di ampliare il proprio vocabolario e imparare ad usare l’immaginazione. Mentre per i bimbi fino a tre anni lo stimolo della lettura con la presenza del genitore che si farà a sua volta lettore è utile a “sostenerne lo sviluppo cognitivo ed emotivo. Anche se la personalità ed il percorso di ogni bambino sono diversi, i libri e la lettura possono diventare fedeli compagni e accompagnare nella crescita i nostri piccoli”.

Un incontro di Nati per Leggere in biblioteca

Nati per Leggere riassume il valore della lettura condivisa con i più piccoli in 10 punti, sottolineando l’importanza del tempo passato insieme, la creazione di una memoria piacevole e preziosa per i bimbi, lo stimolo alla fantasia e l’arricchimento del mondo interiore dei piccoli ascoltatori.

LA LETTURA E’ UN’ABITUDINE CHE VA CREATA

Lucia Rongioletti, musicista, musicoterapeuta ed insegnante della scuola dell’infanzia, ci fa notare come nella lettura verbale e non verbale si incontrino. “La lettura è un’abitudine che va creata. Non sbagliano quei genitori che leggono ad alta voce con il bimbo ancora nel pancione, perché se ne prendono cura, instaurando una relazione – e l’utilizzo della voce è una parte fondamentale e preziosa nella lettura condivisa – e perché pongono le basi della cultura, allenando al libro.”

La casa creata dai bambini: i libri non mancano mai

La lettura condivisa, con il genitore che legge ad alta voce per i propri bambini, è un potentissimo strumento: “E’ dialogica, consente l’interazione. Attiva gli apprendimenti del piccolo e la sua memoria fonologica ed arricchisce il suo patrimonio culturale in fieri. Inoltre, leggendo per i nostri bambini li facciamo letteralmente sognare, stimolando la loro fantasia. La lettura della buona notte, poi, agevola il passaggio dalle attività del giorno ad un sonno sicuro e sereno. Lenisce questo momento di abbondono e distacco, con la presenza del genitore che lo accompagna.”

IL BAMBINO SI ALLENA A DIVENTARE GRANDE ATTRAVERSO LE FIABE

Negli ultimi anni alle fiabe tradizionali si sono aggiunti -e forse le hanno un po’ appannate – moltissimi volumi multi-sensoriali, pensati per coinvolgere tutti i sensi durante la lettura. Come ci spiega Rongioletti “Oggi i libri per bambini sono diventati proprio belli, da guardare e toccare. La mia personale opinione è che però possano anche sottrarre al bambino la capacità di ascolto. Inoltre, le fiabe antiche non andrebbero abbandonate perché hanno un proposito formativo: nel classico impianto con protagonista ed antagonista, c’è sempre un momento di crisi che – per quanto grave – viene superato con la creatività e l’intelligenza, trovando una soluzione. Attraverso le fiabe il bambino si allena a diventare grande”

Al sostegno dello sviluppo emotivo dei bimbi dai 3 anni in su è dedicato un filone di successo della letteratura per i più piccoli: quella dei volumi che aiutano a verbalizzare le proprie emozioni. La categoria comprende storie sulla rabbia, sull’ansia e sulle emozioni in genere. Lo scopo è quello di sostenere i bimbi nel processo di leggersi, rendersi conto di cosa stanno sentendo e poterlo comunicare a sé stessi e all’esterno. Lucia Rongioletti invita a prenderli cum grano salis e non come un manuale: “La storia è uno stimolo per il bambino, che può spingerlo a fare delle domande. Nel caso di una problematica ricorrente, il libro può arricchire l’intervento educativo nel bambino, costituendone uno degli elementi. Anche le cosiddette storie sociali, che affrontano argomenti che vanno dall’igiene personale al passaggio alla cameretta, possono aiutare a sviluppare abitudini e a lavorare sull’empatia. E’ importante ricordare che per leggere le proprie emozioni ed imparare a regolarle occorrono anni.”

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