Razionamento dell’acqua? “Sì, rischia anche l’Alto Adige”
“Razionamento dell’acqua in tutto l’Alto Adige? Sì, è un rischio che corriamo”. Non usa tanti giri di parole l’assessore provinciale all’ambiente Giuliano Vettorato che in queste ore, attraverso l’Agenzia Provinciale per l’Ambiente (Appa), sta monitorando con una certa preoccupazione le risorse idriche del nostro territorio. Nei giorni scorsi il sindaco di Tesimo Christoph Matscher ha emesso un’ordinanza per disporre il razionamento nell’suo dell’acqua dei cittadini ma potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. “Nel mondo contadino abbiamo già emesso un’ordinanza provinciale che impone ai contadini di utilizzare solo l’acqua strettamente necessaria” sottolinea Vettorato. “Potremmo arrivare a qualcosa di simile anche per le abitazioni”.
FALDA, FIUMI E LAGHI
Partiamo dal momento attuale: la situazione è costantemente monitorata e non siamo in emergenza. Il che non significa che non potremmo esserlo domani viste le previsioni meteorologiche. “Prima di tutto – spiega Vettorato – va chiarito che da noi le falde acquifere sono il deposito per l’uso domestico mentre laghi e fiumi servono per l’approvvigionamento dell’uso agricolo e per l’idroelettrico. Le prime non sono ancora sotto il livello di guardia ma potrebbero entrarci mentre i secondi sono già sotto la media”. Le scarse precipitazioni di questo periodo, inoltre, non aiutano. “Sì ma paghiamo più lo scotto di quanto avvenuto in inverno e primavera. Ci sono state poche nevicate in quota così, al momento, siamo privi dello scioglimento delle nevi mentre l’acqua delle piogge ci mette circa due mesi ad arrivare in falda. Se anche dovesse piovere a dirotto domani i benefici li vedremmo in falda ad agosto. Non solo, le precipitazioni che abbiamo avuto in questi mesi sono spesso state molto corpose e precipitate su terreni secchi e duri. L’assorbimento è stato molto relativo”. Laghi e fiumi, invece, soffrono? “Sì e stiamo verificando i dati continuamente. Abbiamo aperto qualche varco per aiutare il Veneto che affronta una crisi ancora più acuta della nostra ma non possiamo fornire tutto quello che ci chiedevano: avremmo prosciugato i nostri bacini in venti giorni. Lo stesso Adige è molto sotto il livello normale. Nei prossimi giorni ci attendiamo la convocazione di un tavolo tecnico nazionale per affrontare l’emergenza visto che anche il Piemonte ha chiesto lo stato di emergenza e pure la Lombardia ha sottolineato enormi difficoltà”.
LA PROTEZIONE CIVILE
Se il monitoraggio è affidato all’Appa eventuali interventi sul campo saranno coordinati dalla Protezione Civile. “Al momento – le parole del direttore Karl Unterweger – non abbiamo richieste particolari da parte dei Comuni a parte l’ordinanza di Tesimo che è però indirizzata ai cittadini. Siamo molto attenti e domani avremo un vertice nazionale con il Veneto che ha chiesto di elevare il livello di emergenza nazionale ad alto”.
I DATI
I dati, come detto, non sono ancora sconfortanti ma vanno seguiti con attenzione con l’Adige che ieri pomeriggio a Salorno aveva una portata di 159 metri cubi al secondo e un livello idrometrico di 227 centimetri. Entrambi i valori sono in calo negli ultimi sette giorni. L’Isarco, dal canto suo, a Bolzano presentava 105 metri cubi d’acqua al secondo e 178 centimetri di livello: anche qui il grafico scende. In costante diminuzione, inoltre, anche il Passirio a Merano con 8,2 metri cubi al secondo di portata ed un livello di 35 centimetri.
IL CASO DI TESIMO
Chi ha già preso delle contromisure, come scritto, è il Comune di Tesimo con il sindaco Matscher che ha avviato il razionamento già nel fine settimana. “L’acqua non può più essere usata per il verde privato. Solo per bere, mangiare e lavarsi. E’ un grande problema se nei serbatoi confluiscono solo 3-4 litri al secondo quando ne servirebbero 8-10. Ho allertato i vigili del fuoco del corpo permanente di Bolzano per il trasporto di autobotti qualora le cose non dovessero migliorare”. Alla centrale di viale Druso, tuttavia, la situazione è tranquilla: “Non abbiamo in corso alcuna operazione collegata alla siccità. Per ora”.