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Nido di calabroni al cimitero: “Non si tocca, sono docili e non sono pericolosi”

Curioso episodio oggi al cimitero ebraico di Bolzano dove, su un cedro, è comparso un nido di calabroni. Lo zoologo della Giardineria Comunale Abram ha deciso di non intervenire: “A cinque metri di altezza non sono pericolosi e sono insetti molto docili. Non solo, di tratta di una specie tutelata dalla legge”

di Alan Conti

Un nido di calabroni è, probabilmente, il massimo dell’incubo per chi è particolarmente impaurito dagli insetti. Eppure non è assolutamente pericoloso e, anzi, è molto meno temibile di un vespaio o di un alveare. A dimostrarlo è quanto accaduto ieri all’interno del cimitero ebraico di Bolzano (interno al camposanto comunale ma gestito da privati) dove, attorno ad una casetta per uccellini su un cedro, i calabroni hanno costruito il loro nido. Architettonicamente bellissimo ma anche un po’ inquietante. I responsabili del servizio comunale hanno chiesto al custode Claudio Calissoni di attivarsi e prontamente è stato coinvolto lo zoologo della Giardineria Comunale Sergio Abram. Allertati anche i vigili del fuoco volontari ma, alla fine, la scelta è stata quella di non toccare affatto il nido. “Mi rendo conto possa sorprendere ad una valutazione sommaria – commenta Calissoni, anche lui figura di grande competenza nel campo degli animali – ma i calabroni sono insetti estremamente docili. Pungono solo le femmine, a differenza di api e vespe, ma è molto difficile che arrivino a farlo. Solo aggredendo il nido in modo scomposto si potrebbe arrivare ad un attacco ma nella loro vita quotidiana sono, lo ripeto, assolutamente innocui”.

“A cinque metri non sono pericolosi e sono specie protetta”

La decisione non è stata improvvisata e lo stesso Abram ha redatto una relazione scientifica e dettagliata dopo aver analizzato il nido. “La premessa è che il calabrone è una vespa (precisamente vespa crabro) molto pacifica che attacca solamente se minacciata nelle immediate vicinanze del nido. Occupano annualmente alcune delle casette-nido riservate alla riproduzione di piccoli uccelli come cinciallegra, cinciarella, cincia mora, passere e codirosso. È un fenomeno noto e ricorrente. Non è possibile escludere questi calabroni dall’occupazione delle strutture quindi non resta che accettarli: rammento che si tratta di una specie minacciata e tutelata dalla legge tanto è vero che esistono in commercio dei nidi artificiali per favorire la loro riproduzione”. Abram spiega poi perché il nido in questione non rappresenti un pericolo per le persone. “È situato a circa cinque metri dal terreno in un luogo scarsamente frequentato e distante dal normale transito di persone in visita ai defunti e del personale addetto alla manutenzione del cimitero. Le vespe in argomento non costituiscono alcun pericolo. Un attacco potrebbe avvenire solo se un operaio insistesse con un decespugliatore per decine di secondi sotto l’albero. In Germania questi nidi venivano prelevati e portati in strutture ufficiali solo se situati a meno di tre metri dalle teste delle persone. Non solo, in quel Paese vige il divieto assoluto di attirare, catturare o uccidere una regina oppure danneggiare o distruggere un nido. Si rischia di incorrere in una multa fino a 65.000 euro o 5 anni di pena detentiva”.

Alan Conti

Alan Conti, direttore responsabile Bz News 24. Peregrinando tra redazioni e televisioni. Città e situazioni. Sempre alla ricerca della prossima notizia da raccontarvi.

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