Troppi bambini per pochi pediatri, l’Alto Adige ha un problema
In Provincia di Bolzano 1157 mutuati per ogni pediatra, 357 in più del limite fissato dal Ministero della Salute
I pediatri di libera scelta in Alto Adige, lo dicono le regole fissate dal Ministero della Salute, sono presenti in numero troppo limitato rispetto al fabbisogno locale. Il limite ufficiale, infatti, è fissato in 800 pazienti per professionista (con deroga a 1000), mentre in Provincia di Bolzano i dati della ASL raccontano di un evidente sovraffollamento, con 1157 mutuati per ogni pediatra – in tutto 52, più un inserimento provvisorio.
L’autorevole Fondazione GIMBE analizza i dati alto atesini e mette in luce come il numero dei pazienti per ogni professionista sia lontano anni luce non solo dalle linee guida che definiscono in 600 il numero ottimale di assistiti per ogni camice bianco, ma anche dagli 898 mutuati per pediatra che rappresentano la media italiana, già in deroga rispetto al massimale appena citato di 800.
In ragione di questi numeri, la Fondazione stima in 18 unità la carenza di pediatri di libera scelta nella nostra Provincia (dati 1’ gennaio 2023).
Il dato diventa ancora più allarmante se ci sediamo a fare i conti dei minuti che ogni professionista potrebbe dedicare ai piccoli pazienti ogni giorno.
Ipotizzando una giornata lavorativa di 8 ore, se solo il 5% dei pazienti ogni giorno necessitasse di un contatto telefonico, il professionista si troverebbe a poter dedicare appena 8 minuti ad ogni bimbo. E se nella stagione calda il bisogno di interventi e visite è probabilmente minore, l’arrivo dell’inverno potrebbe mettere definitivamente in crisi questo equilibrio precario.
Le strategie per non far crollare il livello di servizio? Principalmente l’associazione in studi, che permette di coprire i periodi di ferie, ma anche di prolungare l’orario di accesso alle cure in caso di bisogno.
I tentativi di fare rete messi in atto dai professionisti non cancellano, purtroppo, il fatto che Bolzano, con la sua carenza di professionisti si classifichi terza tra le Regioni italiane per rapporto tra numero di pazienti e professionisti. Un primato, questa volta, di cui non andare fieri.