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Il Papavero – Der Mohn in soccorso del lutto

Tra progetti strutturati e percorsi individuali, la presidente Mara Zussa illustra come l’associazione possa supportare parenti ed amici nell’elaborazione del lutto per una persona cara venuto a mancare

“La morte fa parte della vita. Non possiamo negarla. Dobbiamo, piuttosto, accompagnare noi stessi verso l’accettazione di questo inevitabile epilogo.” Mara Zussa, pesidente dell’associazione Il Papavero – Der Mohn, apre sottolineando che la fine della vita è un evento ineluttabile e non riguarda solo chi incorre in una patologia senza cura. E’ da questo semplice assunto che si individua l’importanza di giungere preparati alla conclusione della nostra esistenza e di quella dei nostri cari.

Il Papavero all’Acli di Appiano: incontro su DAT e cure palliative domiciliari

L’associazione Il Papavero è conosciuta per il suo sostegno a quanti ricevono cure palliative, ai loro familiari ed amici: persone colpite da malattie non guaribili ma curabili, i cui sintomi possono essere alleviati e che possono vedere accolti, in questo ambito, anche i propri bisogni spirituali e sociali. In questo caso, chi si affida al Papavero potrà seguire un percorso anticipatorio rispetto al lutto, in cui si viene guidati ad elaborare il dolore e ad accettare la morte come un evento naturale.

VOLONTARI E PSICOLOGI PRESSO IL PAPAVERO

A sostenere chi si rivolge all’associazione è un gruppo formato da 60 volontari adeguatamente formati per rispondere ai bisogni dell’utenza, tra cui due psicologi che prestano la propria opera a titolo gratuito. A rivolgersi al Papavero non sono solo i pazienti delle palliative e le loro famiglie, ma anche chi ha subito un lutto improvviso: “Con un colloquio iniziale possiamo stabilire il quadro e capire come è meglio supportare la persona che cerca aiuto presso di noi. In alcuni casi è sufficiente lasciar sfogare la persona dandole modo di esprimere il proprio dolore. Questo è vero soprattutto per chi ha seguito il proprio caro durante le cure palliative e ha avuto modo di abituarsi all’idea della morte. In altri frangenti è opportuno stabilire un percorso personalizzato. Nel sospetto di patologie gravi, i volontari possono indirizzare la persona a cure specialistiche per la migliore gestione della situazione.”

“Parlare della morte ai bambini”: arriva il laboratorio gratuito de Il Papavero 

Oltre ai percorsi individuali, il Papavero ha diversi progetti all’interno del contenitore “Il percorso della vita”. Le attività si concentrano sul mondo della scuola con il format “Il bruco vola”, che si propone di aiutare i docenti della scuola primaria a sostenere i bambini alle prese con lutti, ma anche con cambiamenti più o meno gravosi che possono presentarsi nella loro vita. “La pazienza dei sassi” e “Il gioco dell’oppure” sono invece dedicati ai ragazzi delle scuole medie. Infine, “Il caleidoscopio del lutto” include seminari dedicati ad adulti senza distinzione di ruolo o professione, che vogliono poter comprendere e sostenere i bambini in fase di lutto. La presidente Zussa: “In questi casi si gioca d’anticipo, per trovarsi preparati di fronte a situazioni che potranno presentarsi. E’ importante ricordare che la morte è un evento naturale e che non bisogna mai ignorare il dolore dei bambini o sopirlo con frasi banali. Dobbiamo parlare con loro, con dolcezza, comprensione e senza illuderli.”

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