BZ News 24
AnimaliBolzanohome

Coronavirus e un batterio che si comporta come un virus: il caso del gallo Pio

Importante caso alla clinica Südtirol Exotic Vets dove è stato curato un gallo (Pio il suo nome) con sospette infezioni molto serie. L’avvertimento della dottoressa Ardizzone: “La gestione dei gruppi di polli, galline e galli è molto delicata. Ci vuole massima attenzione”

La quarantena e l’attenzione con cui si inseriscono nuovi polli, galline o galli nelle aie possono fare la differenza. La clinica Südtirol Exotic Vets è impegnata anche in Alto Adige in un’informazione costante presso piccoli allevatori che si rivolgono con frequenza ai controlli veterinari. Spesso, infatti, l’inesperienza può portare ad inserimenti affrettati senza i necessari controlli preventivi. A quel punto le infezioni possono causare notevoli (e costosi) problemi.

Il gallo Pio con forti problemi respiratori

E’ il caso, per esempio, del gallo altoatesino Pio arrivato in clinica con rantoli e gravi sintomi respiratori. “Con lui erano state inserite alcune galline ovaiole nuove – spiega la dottoressa aviaria Federica Ardizzone – così abbiamo subito sospettato potesse esserci in corso qualche infezione. Abbiamo subito proceduto ad effettuare un esame radiologico e le lastre hanno mostrato un testicolo davvero molto ingrossato. Oltre a questo Pio presentava una forte bronchite infettiva dovuta con ogni probabilità ad un coronavirus dei polli (non trasmissibile all’uomo). Questo virus, come purtroppo abbiamo imparato, è complicato da debellare e crea parecchi problemi alle prime vie aeree. Colpisce sia l’apparato respiratorio (sinusiti, congiuntiviti) sia quello urogenitale. Nelle galline femmine, per esempio, può portare a uova non formate, con il guscio molle o di colori anomali. Tutte situazioni che vanno immediatamente segnalate al veterinario”. Il catarro, inoltre, nascondeva un’altra possibile criticità. “In questi casi spesso ci troviamo di fronte al Mycoplasma Gallisepticum”.

Un batterio che si comporta come un virus

Pio, quindi, presentava un catarro importante. “Spesso la gente lo descrive come il raffreddore dei polli. Quando ci si accorge di questi sintomi è bene recarsi subito dal veterinario. Il Mycoplasma Gallisepticum è un batterio molto particolare perché agisce a livello intercellulare muovendosi come un virus. Questo lo rende difficile da contrastare. Con Pio abbiamo predisposto una degenza di tre giorni con la somministrazione di antibiotici in vena specifici”. Torna, dunque, l’importanza della prevenzione. “Bisogna sempre informarsi molto bene su cosa significhi gestire un gruppo di polli. A volte delle comunità trovano equilibrio con alcuni problemi parassitari senza risentirne ma l’inserimento di una sola nuova unità per alterare la situazione con conseguenze gravi. Se consideriamo che alcuni di queste infezioni hanno caratteristiche zoonotiche ecco che la prevenzione è un atto di tutela anche per se stessi e la comunità umana. L’informazione e la cautela sono centrali”.

Alan Conti

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?