Gelo in Turchia, brivido Nutella
Una brusca #gelata primaverile rischia di lasciare il mondo senza… Nutella. I #prezzi all’ingrosso delle #nocciole in #Turchia, che produce circa il 65% del raccolto globale, sono aumentati del 30% da aprile, a causa della peggior gelata primaverile degli ultimi dieci anni. A lanciare l’allarme è #Bloomberg, che mostra come il mercato internazionale si stia preparando a un vero e proprio “supply squeeze”: una stretta dell’offerta che rischia di far salire ulteriormente i costi.
A preoccuparsi è soprattutto #Ferrero, colosso dolciario italiano e produttore della celebre crema spalmabile #Nutella, che da solo acquista un quarto dell’intera produzione turca di nocciole. L’azienda non ha ancora commentato ufficialmente l’aumento dei prezzi, ma è possibile che una simile impennata potrebbe influenzare i margini di produzione o i prezzi al dettaglio.
Il rischio è che le ripercussioni arrivino anche sugli scaffali dei #supermercati italiani ed europei, con rincari per prodotti a base di nocciole, crema spalmabile in testa.
E a Bolzano?
In una provincia attenta ai costi alimentari e al consumo consapevole come quella altoatesina, ci si interroga se anche i prodotti locali o artigianali a base di #nocciola possano subire effetti collaterali. Pur non dipendendo dalla Turchia, l’interconnessione dei mercati potrebbe portare a rialzi generalizzati delle materie prime, colpendo anche le piccole produzioni locali.
L’attesa è ora sul nuovo raccolto e sulla diversificazione per capire se Ferrero riuscirà a compensare l’impatto con altri fornitori.
✍️ Alan Conti