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No alle pedane e colori tenui nei dehors di Bolzano

Un lavoro di un anno e mezzo per dare continuità estetica a Bolzano. Perlomeno nei dehors e nelle terrazze dei bar. La lunga gestazione del nuovo “Disciplinare tecnico per l’occupazione del suolo pubblico” è arrivata a compimento con l’approvazione del documento in giunta e la presentazione ufficiale oggi alla stampa davanti alla Haus der Kultur di via Sciliar. Tra trenta giorni entrerà in vigore ufficialmente ma quest’anno le concessioni sono già state quasi tutte concesse. Di fatto se ne riparlerà il prossimo anno. Previste anche delle fasi graduali di adeguamento (con una molteplicità di situazioni diverse) calibrate sugli investimenti. A fare la differenza sarà la presentazione di progetti da parte degli esercenti dimostrando la volontà di volersi adeguare: le tempistiche saranno poi valutate caso per caso. Non sono previsti contributi. 

Durata quinquennale e ombrelloni

A snocciolare le regole è stata l’assessora competente Johanna Ramoser assieme alla direttrice della Ripartizione Patrimonio e Attività Economiche Ulrike Pichler: “Questo disciplinare è frutto di una collaborazione tra gli uffici comunali, la polizia municipale e le associazioni di categoria”. Queste ultime, in realtà, nutrono ancora diverse perplessità su alcuni passaggi del Regolamento.

In ogni caso le concessioni saranno portata a durata quinquennale (dopo un primo anno di verifica) diminuendo la burocrazia degli esercenti. Gli ombrelloni, invece, dovranno avere colori sobri da scegliere da una paletta di colori (non solo bianchi dunque). I service box saranno concessi con un’altezza massima di 1,10 metri e lunghezza di 1,20 metri. “Una volta all’anno – continua Ramoser – riuniremo il tavolo con le categorie economiche, la soprintendenza e la commissione specifica per fare il punto della situazione e capire dove e come eventualmente intervenire”. 

Pavimentazione libera da pedane 

“Questo progetto – l’intervento della soprintendente ai beni culturali – può essere tranquillamente un progetto pilota per altre realtà. Si tratta di linee guida senza descrizioni in dettaglio: di fatto un approccio strategico per il futuro della città”. Il documento, però, ha comunque 75 pagine: “Abbiamo voluto affrontare davvero ogni aspetto – precisa Pichler – perché era importante farlo. Si è anche tenuto conto degli investimenti dell’amministrazione da valorizzare. La pavimentazione, per esempio, merita di essere lasciata libera da pedane. Non solo al Centro. Teniamo conto che la stragrande maggioranza delle concessioni riguarda strutture piccole e di facili adeguamenti”. Piazza Walther, però, potrebbe avere delle piccole esclusioni. “Qualora le pendenze siano eccessive consentiremo le pedane fino a compimento dei lavori di livellamento”.

Le altre città altoatesine?

“È una valorizzazione della città che si mostra ordinata” le parole dell’assessore Maria Hochgruber Kuenzer. “Valorizziamo così il patrimonio artistico e storico. Bolzano si è portata avanti come capoluogo e non è da escludere che questo approccio possa poi essere esteso anche dalle altre città altoatesine”

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