Via ai lavori del Polo Bibliotecario ma corso Libertà aspetta altro…
Verranno stanziati 40 milioni di euro e i lavori dureranno circa due anni. Dopo 23 anni di attesa il nuovo polo culturale si farà, ma i residenti restano dubbiosi: tutto ciò basterà a risollevare corso Libertà da anni di abbandono e disagio?
Se n’è parlato tanto, forse troppo per un progetto a cui si è pensato 23 anni fa e che è “in cantiere” da 10. Il primo anno del nuovo millennio bolzanino avrebbe infatti dovuto avere come protagonista la rinascita dell’ex liceo Pascoli, destinato fin da allora a prendere le sembianze del nuovo Polo Bibliotecario. Ma la storia di questo nuovo centro culturale non fa in tempo ad incominciare che già appare complicata, in salita. L’impresa edile Condotte, vincitrice del bando, tarda ad iniziare i lavori di demolizione del palazzo. I tempi di realizzazione del progetto si dilatano notevolmente e nel frattempo l’edificio è vittima di atti vandalici ed intrusioni. Più il tempo passa, più il progetto innovativo che avrebbe dovuto dare una seconda possibilità al rinomato liceo magistrale si trasforma in un vago ricordo, in un sogno. Sogno che però è sempre stato destinato a diventare realtà, nonostante il ventennio abbondante di attesa. Ora ne abbiamo la conferma: a gennaio l’ex liceo Pascoli verrà demolito per dare il via ai lavori di costruzione che dureranno all’incirca due anni. La conferma arriva da una delle imprese responsabili del cantiere: “si comincerà dopo Capodanno”. Per la realizzazione del progetto verranno stanziati circa 40 milioni di euro.

Via alle demolizioni tra tempi di attesa ridotti e costi più bassi
Dopo 23 anni di attesa, le tempistiche per dare alla luce il nuovo Polo bibliotecario sembrano essersi ridotte. Erano stati predisposti infatti 120 giorni per la consegna del progetto esecutivo a partire da luglio, quando la Provincia e il raggruppamento temporaneo di imprese condotto dalla società Cmb coop si sono incontrati per firmare. La scadenza verrà rispettata e a novembre il documento sarà pronto. La demolizione dell’ex liceo Pascoli avverrà addirittura con anticipo rispetto a quanto era stato stabilito all’inizio dei colloqui tra Massimo Bessone, assessore provinciale all’Edilizia pubblica e Patrimonio, e le aziende edili che gestiranno il cantiere. Una buona notizia tenendo conto che il tempo stimato per la realizzazione del nuovo polo culturale è di circa due anni. Anche in termini di costi di produzione le previsioni sono positivamente cambiate, non essendosi più verificate quelle spinte inflattive e quelle difficoltà nel reperimento dei materiali presenti al momento del primo bilancio effettuato. Si spenderanno così meno di 40 milioni e i lavori verranno conclusi prima del tempo. La Provincia ha di recente avuto un incontro con i rappresentanti bolzanini del raggruppamento delle imprese coinvolte al fine di garantire il rigore del progetto esecutivo, onde evitare spiacevoli situazioni riscontrate in passato a causa della natura storico-architettonica di alcune parti dell’edificio da demolire.
Entusiasmo e perplessità, innovazione e disagio: tutte le facce del Polo e di corso Libertà
Il progetto del nuovo Polo bibliotecario, per quanto tanto voluto e atteso dalla Provincia, non è privo di zone d’ombra. Quello che per l’assessore Massimo Bessone rappresenta “un punto di ritrovo e di aggregazione per i cittadini di tutti i gruppi linguistici che vivono in Alto Adige”, per alcuni residenti rimane la causa del degrado che ha messo in ginocchio corso Libertà, un’iniziativa incapace di portare alla riqualificazione della zona. Un duro giudizio che proviene anche da Anna Scarafoni, consigliera comunale nonchè proprietaria di una farmacia vicina all’ex Pascoli, la quale sostiene che “la città non abbia bisogno del Polo bibliotecario, ma di alloggi per studenti o di un museo che possa contenere una delle eccellenze mondiali custodita a Bolzano“, facendo riferimento alla mummia del Similaun. Un potenziale museo di primordine abbandonato all’incuria totale per dieci anni, tra erbacce ed incursioni vandaliche, di cui non resterà nemmeno la facciata, espressione architettonica del ventennio fascista.
C’è però chi, davanti notizia di un nuovo cantiere in arrivo, rimane indifferente: per alcuni, la situazione di abbandono in cui corso Libertà versa da tempo rimane il primo problema del quale il Comune dovrebbe occuparsi. “Siamo nella via principale di Bolzano e non c’è mai un evento o una festa che attragga qui i turisti, per fortuna i locali portano un po’ di gente e movida”, dichiara Isuf Camema, proprietario del bar “La Nuova Grotta del Corso”. Una strada che porta dritta al cuore della città lasciata alla gestione dei soli commercianti e ristoratori del quartiere, animato ormai dalle sole persone che vi risiedono stabilmente. In fondo, basterebbe poco: qualche iniziativa in più e qualche saracinesca abbassata in meno. In questa prospettiva, il contributo che il nuovo Polo potrebbe dare alla riqualificazione del corso è innegabile, anche se non sufficiente.
Bolzano. Clochard sgomberati dalla postazione in Corso Libertà a fianco del supermarket – https://t.co/pSvUmGOF2Z – https://t.co/oGpnlOyp1Z pic.twitter.com/Rg4hwtGAUK
— bryan (@allnews24eu) April 25, 2018
“Qualsiasi cosa verrà realizzata, sarà un punto di forza per corso Libertà“, spiega il proprietario del ristorante “Lè Fantasy” Erion Maloku, per nulla preoccupato dai lavori che in pochi mesi inizieranno nelle vicinanze della sua attività. “Sicuramente dopo la costruzione del Polo bibliotecario il potenziale del corso per rendere le attività più avvincenti aumenterà, spingendo diversi imprenditore a costruire ed investire su questa zona. Coraggio, iniziativa e unione tra i diversi commercianti della zona sono però necessari per rendere tutto questo possibile”. Una domanda sorge allora spontanea: il Polo bibliotecario sarà innovativo a sufficienza da attirare nuovamente l’attenzione su uno dei corsi più trascurati e promettenti di Bolzano?