Nasce Casa Nur, l’Armenia nel cuore di Bolzano
Un nuovo profumo si diffonde da via Rovigo 74, a Bolzano. È quello della cucina armena di Casa Nur, il nuovo ristorante inaugurato ufficialmente venerdì 4 luglio che aprirà le porte al pubblico da lunedì 7 luglio. Un progetto nato dal cuore e dal sogno ventennale di Gagik “Gago” Khalatyan, orafo in via Palermo, che ha deciso di trasformare il desiderio in realtà. E di farlo proprio negli spazi che per vent’anni hanno ospitato “Persefone” di Carlo Gresia.

Un restauro che è rinascita
“Casa Nur” sorge dove fino a poco tempo fa si respirava arte e ora si respira anche cultura e sapori. «Quando Carletto ha deciso di lasciare, sono andato a parlarci. Era da settembre che lavoravo sul locale, era tutto un po’ abbandonato» racconta Khalatyan. Il risultato? Una riqualificazione straordinaria: ogni angolo curato con passione, ogni dettaglio che racconta qualcosa. Gli interni sono stati arredati con gusto e calore, «come se fosse casa tua», dice Gago.

Il melograno come simbolo
Il nome Casa Nur non è casuale. «Nur in armeno significa melograno. È rosso, bello, e racchiude una leggenda meravigliosa: ha 365 semi, come i giorni dell’anno. E “casa” perché qui si deve mangiare come a casa».

Un ristorante tra carne, storia e famiglia
La cucina armena si basa sulla carne: agnello, maiale, manzo, alla griglia e senza spezie, «tutto naturale», sottolinea il titolare. Ma non mancano piatti vegetariani. A portare in tavola i sapori autentici sarà lo chef Ghazaryan Rez, originario di Yerevan e con un lungo passato tra il Vögele di Bolzano e Riccione: «Dopo 12 anni in Riviera, inizia ora una nuova avventura per far conoscere la nostra cultura culinaria».





Un angolo d’Armenia a Bolzano
“Casa Nur” non è solo un ristorante. È un luogo di incontro tra popoli, dove sulle pareti si può osservare una mappa dell’Armenia e dove ogni portata racconta una tradizione. Il locale ospita 54 coperti all’interno e altri sei all’esterno, è aperto a pranzo e cena (chiuso la domenica) e offre anche la possibilità di aperitivi con assaggi di piatti armeni.
“Abbiamo lavorato anche il giorno di Natale”
L’impresa non è stata facile. «Ci sono stati momenti davvero difficili – confida Gago – come il giorno di Natale, quando un tubo perdeva acqua e non trovavamo un idraulico. Ho tenuto la pressione con il dito per un quarto d’ora». Ora però il sogno è realtà.
E Bolzano può scoprire, con una forchetta, il cuore dell’Armenia.
✍️ Alan Conti