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“Invalsi scarsi? Rafforzare le discipline oltre alle lingue”

Ogni pubblicazione dei risultati Invalsi innesca in Alto Adige discussioni, riflessioni e qualche polemica. Dopo il tourbillon, però, spesso tutto si ferma e cambia poco. “Dobbiamo ragionare su quello che è stato fatto di concreto nel nostro territorio – interviene Marco Pugliese, segretario regionale della Uil Scuola – perché è vero che non vale accampare scuse ma nemmeno eludere velocemente il tema con qualche valutazione generica senza entrare nello specifico locale”. Proviamo, allora, a farlo. “Intanto le ore di italiano e di matematica in Alto Adige sono meno rispetto al resto d’Italia e da qui si comprende subito come si tratti anche di una questione sindacale e di organizzazione della didattica e del lavoro”. Perché questo squilibrio? “Anche se si fa fatica a dirlo banalmente perché italiano e matematica devono lasciare spazio e tempo ad una cascata di progetti di plurilinguismo. Percorsi che non vengono strutturati in un concetto immersivo ma banalmente inserendo laboratori al posto delle altre ore. Alla lunga questo si sente perché il piano orario è quello”.

NECESSARIA UNA RIFORMA?

Da più parti è stata chiesta una riforma del sistema. “Nella scuola spesso è così: quando qualcosa non va bene si pensa subito al ribaltone. Basterebbe scegliere una soluzione banale: rimettere le ore di lezione al centro anche in Alto Adige. Non è una riforma ma semplicemente la scuola che fa la scuola. L’Associazione Nazionale Presidi potrebbe anche giocare un ruolo più efficace in quest’ottica promuovendo dei progetti che abbiano specifiche finalità disciplinari. Non è un problema di forma ma di atteggiamento concettuale”. 

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