BZ News 24
BolzanoCulturahome

“La tradizione nel mondo moderno: il ruolo dell’oste contemporaneo”

Incontriamo Bernd Weissensteiner, oste dell’albergo bolzanino Bad St Isidor, per farci raccontare la vita dell’oste moderno. “Un mestiere bellissimo che unisce il meglio della tradizione e della modernità sempre in contatto con il mondo che ci visita”

Per amore. Della famiglia ma anche di un mestiere che oggi è andato modernizzandosi ma che in Alto Adige continua a difendere una tradizione antichissima. L’oste. Bernd Weissensteiner è l’instancabile protagonista del Bad St Isidor, piccolo albergo in via Campegno a Bolzano che fa del prodotto tipico una bandiera. Dopo anni di altre professioni ecco che Bernd ha deciso di affiancare totalmente la moglie nella conduzione della struttura.

“Ho iniziato cinque anni fa a lavorare solo per il Bad St Isidor e sono molto contento di questa scelta. Penso sia un mestiere capace di appagare ed impegnare le giornate. Pesante, certo, ma con la costante gratificazione del contatto con le persone, la convivialità e anche la scopertta di gente che arriva da lontano”

Da dove arrivano i vostri ospiti?

“Ovunque. Dire Italia, Austria e Germania sarebbe forse banale ma abbiamo davvero il mondo che guarda a Bolzano. A volte, forse, nemmeno ce ne rendiamo bene conto. Giusto la settimana scorsa abbiamo salutato un gruppo di turisti cinesi e sudcoreani. Qualche tempo prima gli australiani”

Cosa cercano?

“Questo è l’aspetto che mi inorgoglisce di più. Da noi vogliono davvero la tradizione. Ritrovare il mestiere dell’ospitalità, quindi dell’oste, come da decenni è interpretato in Alto Adige. Conosciamo vantaggi e comodità della modernità ma sappiamo anche che certe radici non vanno tradite. È una condizione in cui ci troviamo bene, a proprio agio. Penso, per esempio, all’architettura e alla gastronomia tipica affiancata alla Bolzano Card che permette di muoversi ovunque con comodità e semplicità. Cogliere il meglio di ogni momento storico e offrirlo a chi ci visita con l’abilità del racconto e del rapporto umano. Oggi direi che questa è la migliore definizione di oste”

Siamo, però, all’inizio del Törggelen.

“Che bel periodo. I bolzanini che vengono a trovarci sono sempre tanti ma durante il Törggelen diventano ancora più numerosi. È bello ritrovarli, accoglierli e chiacchierare proponendo i nostri prodotti migliori pescati dalla tradizione e dai raccolti di stagione. Di per sé è esattamente il rito del Törggelen che si ripete nella sua forma contemporanea: sedersi intorno al tavolo in un momento dell’anno che è bilancio e racconto delle proprie vite. E delle proprie viti. (ride)”

Cosa troveremo, in chiusura, al Bad St Isidor per questo Törggelen?

“I grandi classici come Schlutzkrapfen fatti in casa o la zuppa di zucca e orzo. Senza dimenticare i crauti, le costine, lo stinco, le salsicce, i sanguinacci e i canederli. Spazio anche ai krapfen fatti in casa. Castagne e mosto? Beh, quello non serve nemmeno dirlo”.

Questa intervista è stata estrapolata dalla newsletter dell’Azienda di Soggiorno di Bolzano. Potete iscrivervi gratuitamente a questo link.

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?