Sette: “Fabbriche di cultura per Bolzano”
“Avvicinare i luoghi della creatività ai cittadini.” È questo il principio ispiratore delle “fabbriche culturali di quartiere”, uno dei punti del programma della lista civica #Restart, spiegato a BZ News 24 da Renato #Sette, #capolista e candidato alle prossime comunali.
Cultura come motore sociale: cosa significa per voi?
«Pensiamo alla #cultura come forza generativa, in grado di creare legami, appartenenze, senso civico. Non solo mostre o eventi, ma un vero volano per una comunità più coesa, solidale, orgogliosa della propria identità. Vogliamo una #Bolzano che non si limiti a fruire cultura, ma la produca, nei quartieri, dal basso».
E come si traduce tutto questo in progetti concreti?
«Con la creazione di vere e proprie “#fabbriche culturali”, partendo dalla riqualificazione di #spazi dismessi: edifici abbandonati, aree in disuso, angoli dimenticati della città. Vogliamo trasformarli in hub culturali dove si possano organizzare eventi di #arte, #musica, hackathon, festival, compagnie teatrali, contest. Luoghi aperti, plurilingui, dove la cultura diventa quotidiana, vicina, accessibile».

Un modello che già avete promosso in città?
«Assolutamente. Come associazione Restart siamo stati tra i primi a promuovere l’uso temporaneo dell’Areale ferroviario, oggi al centro del progetto A Place to B(Z), che sarà presto messo a disposizione dei #creativi. Lì è cominciato tutto. Da quell’esperienza vogliamo estendere il modello ad altri punti strategici».
Quali sono le nuove aree individuate?
«Pensiamo al #Virgolo, riattivando gli edifici abbandonati per portare attenzione e presidio su quell’area. In estate, puntiamo anche sugli spazi aperti del #Colle, alla stazione del quartiere #Casanova e alla zona alla stazione della #Fiera, oltre a un luogo simbolico e carico di storia come il palazzo in via Castel Flavon, dove si trovano i ruderi dello Josefsheim».

Qual è il valore aggiunto di queste “fabbriche culturali”?
«Non solo generano bellezza, ma portano sicurezza. Una città #viva è una città presidiata. Con eventi e attività costanti, anche temporanee, in spazi poco utilizzati, contrastiamo il degrado e rendiamo i quartieri vivi e partecipati. Ci ispiriamo a modelli come quello delle Fàbriques de Creació di #Barcellona, adattandoli alla nostra realtà. È cultura che rigenera, protegge e costruisce».