La natura nel CdA: Saranno le aziende a salvare il pianeta?
In un mondo messo in pericolo dalla perdita di biodiversità, dal cambiamento climatico e dalla scarsità di risorse in rapporto alla popolazione, saranno i governi o i privati ad imprimere la svolta necessaria?
Alla notizia che il fondatore di Patagonia – un colosso da 1,3 miliardi di fatturato – ha deciso di regalare la propria azienda alla natura, si è aggiunta, all’inizio del 2023, la decisione della casa produttrice di cosmetici Faith in Nature di nominare un rappresentante della natura nel proprio consiglio d’amministrazione.
UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
In questo panorama di lenta ma inesorabile evoluzione, le fasce più consapevoli della società stanno transitando dall’ecologismo degli anni ’70 ed ’80 – considerato hippy dai più, all’epoca- al sogno comune di uno sviluppo economico e sociale sostenibile: cioè basato su un utilizzo razionale delle risorse, capace di preservarle e creare beneficio a vantaggio delle generazioni future.

Agli sforzi dell’ONU e dei governi per porsi ed imporsi agende ed obiettivi, si integrano i passi più decisi compiuti dal settore privato, che nella sua versione più virtuosa non si limita ad agire spinto da incentivi, ma anzi traccia con determinazione la propria strada verso il futuro, forte di un proposito più alto.
LE AZIENDE SOSTENIBILI
Tra le aziende che intendono lo sviluppo sostenibile come responsabilità dell’azienda nei confronti della collettività, c’è FERCAM, operatore logistico con filiali in tutta Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Estremo Oriente. Il core business di FERCAM – il trasporto merci – non è, in sé, l’attività più green che si possa immaginare, ma è semplicemente irrinunciabile nel nostro mondo ultra-connesso. Da qui, la necessità imperativa di trovare delle modalità di gestione e sviluppo dell’attività che ne migliorino l’impatto sull’ambiente e la società, e che lo rendano futuribile.
Futuribile, appunto. Cioè che permettano all’azienda di prosperare e continuare a generare profitti anche negli anni a venire. Proprio da qui siamo partiti con il Dr. Dino Menichetti, Regional Manager presso la filiale FERCAM di Roma, il quale ci ricorda che le aziende che investono in innovazione sostenibile, secondo strategie ESG (ovvero l’attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance nelle scelte di business) hanno -dati alla mano – prestazioni economiche significativamente migliori rispetto alla media. Ma ciò non basta, perché “La gestione della transizione verso modelli economici ‘rigenerativi’, ovvero che creino significativo valore e impatto positivo non solo per gli shareholder ma anche per tutti gli altri stakeholder, passa necessariamente dalla presenza di progetti strategici che promuovano lo spostamento verso nuovi modelli di business e dalla progressiva introduzione di competenze di sostenibilità in modo trasversale tra le funzioni aziendali.”

LA GENERAZIONE Z PER LA SOSTENIBILITA’
Le generazioni più giovani di lavoratori sono forse quelle che hanno meglio compreso l’esigenza di intrecciare la politica del profitto con quella della salvaguardia e ripristino dell’ambiente. Un importante esito di questa eco-coscienza collettiva della generazione Z, guidata anche nelle esperienze lavorative dal proposito e dal significato delle proprie azioni molto più delle precedenti, potrebbe essere la chiave per rendere permanenti e definitivamente integrate le iniziative verdi nelle aziende. Ciò contribuirebbe a costruire il ruolo chiave delle imprese nella lotta per la sostenibilità.
SARANNO LE AZIENDE A SALVARE IL PIANETA?
Tra le molte iniziative private che vale la pensa menzionare, anche FERCAM fa la sua parte attraverso progetti di sostenibilità importanti e concreti, quali la creazione di FERCAM Echo Labs, nel 2021 un’impresa sociale senza scopo di lucro che promuove l’economia circolare, l’integrazione sociale e la biodiversità, in linea con l’Agenda 2030 ONU e in particolare con l’Obiettivo 17 – la Partnership per gli obiettivi.

Dott. Menichetti, visto l’entusiasmo, le risorse e la possibilità di decidere da sole, saranno le aziende a salvare la Terra?
“Le aziende e i privati stanno facendo tanto, ma per raggiungere i 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile sottoscritti nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU, è indispensabile un’azione di sistema ampia e condivisa atta a diffondere la cultura della sostenibilità, a partire dalle nuove generazioni, nella sua accezione più completa: People, Place, Product, Profit, Planet, Partners.

E’ proprio per questo motivo che è stato inserito l’obiettivo 17 – la partnership per gli obiettivi – che è l’ultimo ma è anche il più importante, perché quanto espresso all’interno dei primi 16 obiettivi non potrà realizzarsi senza una reale collaborazione tra i governi, il settore privato, quello pubblico e la società civile.”