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Pioggia torrenziale: i fiumi hanno impaurito l’Alto Adige

Una giornata di stretta sorveglianza e preoccupazione. Dopo i giorni di caldo torrido la pioggia e il maltempo erano attesi ma le precipitazioni sono state, come spesso accade in questo periodo storico, particolarmente intense. Tutti gli occhi della Protezione Civile altoatesina e dei vigili del fuoco si sono orientati verso i fiumi con Adige, Isarco. Passirio e persino la Talvera a destare preoccupazioni. Acqua al suolo e limite della neve posto a 3.000 metri di quota (a causa di temperature comunque calde) hanno contribuito a gonfiare in modo sensibile i corsi d’acqua. A questo vanno aggiunti gli interventi più “classici” in questi casi di maltempo come frane, smottamenti e allagamenti di cantine. Fortunatamente non ci sono stati feriti e i danni sono stati tutto sommato contenuti.

Adige più alto di tre metri

Ad essere particolarmente colpita è stata la zona nord occidentale della provincia con 150 litri per metro quadrato caduti in Val Passiria (la media sarebbe di 48 litri per metro quadrato) e tra i 60 e i 100 litri per metro quadrato in Val Venosta. Limite dell’Adige a sfioro degli argini a Solda e in Val d’Ultimo. In appena 12 ore il fiume si sarebbe alzato di tre metri. Per capirne la dimensione basti pensare che ieri nel tardo pomeriggio l’Adige a Bronzolo era alto 4 metri con una portata di 689 metri quadri d’acqua al secondo. A Salorno i metri erano 5,6. Per quello che concerne l’Isarco ecco un’altezza di 3,2 metri a Bolzano (portata di 397 metri cubi al secondo). Il Passirio a Merano, infine, ha raggiunto i 113 centimetri con una portata di 66 metri cubi al secondo.

Le esondazioni

Si è registrata anche qualche esondazione dai danni contenuti. Il Rio Rosim (affluente del Solda) è uscito dagli argini proprio nella frazione di Solda a Stelvio mentre l’Isarco e il Talvera sono usciti anche in città. Qui è stata salvifica l’opera di prevenzione dei vigili del fuoco volontari che l’altro giorno sono passati ad avvertire le persone che occupano le tendopoli abusive lungo l’Isarco. Sono state allontanate per precauzione: fossero state lì ieri avrebbero rischiato la vita. Ad ulteriore dimostrazione che questi accampamenti sono un pericolo. Vigili del fuoco volontari schierati e presidiare i fiumi anche a Naturno, Marlengo (frazione Tel) e Lasa (Cengles, Oris, Alliz e Tanas).  Sul fronte della viabilità diverse le strade chiuse per smottamenti o per semplice precauzione. È il caso del tracciato che porta all’Alpe di Siusi chiuso tra gli abitati di San Valentino e Castelrotto. Sbarrata anche parte della Val Martello.

La nuova applicazione del meteo

A mezzogiorno di ieri, invece, il vertice della Protezione Civile aveva dichiarato lo stato d’allerta arancione per le zone più colpite (giallo nel resto del territorio). Il tutto mentre è stata presentata ufficialmente la nuova applicazione dell’ufficio meteorologico provinciale (consultata da due milioni di persone all’anno) che permetterà di personalizzare le previsioni su scala comunale (in Alto Adige sono 116). “È importante offrire un servizio all’avanguardia che possa essere puntuale nell’avvertire la popolazione in caso di necessità – spiega l’assessore competente Arnold Schuler – ma anche tenere aggiornati tutti i cittadini. Ci sono interi settori che hanno legami molto stretti con il meteo. Penso, per esempio, ad agricoltura e turismo”.  Oggi, comunque, la pressione atmosferica tenderà ad aumentare e, nonostante le tante nubi in cielo, le precipitazioni tenderanno ad esaurirsi già nel pomeriggio. Da domani alternanza tra sole e nubi con progressivo miglioramento e aumento delle temperature (ma senza arrivare al torrido della scorsa settimana) con le massime a 28 gradi.  

Alan Conti

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