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“Un’ostetrica per ogni famiglia”

Il mestiere dell’ostetrica è sempre più ampio dell’assistenza durante il parto. Un supporto alle donne in più fasi della loro vita. Ne parliamo con la nuova presidente dell’Ordine delle Ostetriche Provinciali Manuela Brioschi. La Provincia, intanto, non le equipara alle infermiere 

Il nuovo consiglio direttivo (da sinistra) Dr.ssa Nicole Zanolini, Dr.ssa Vera Klotz, Dr.ssa Vanna Ezechiele, Dr.ssa Giorgia Rossato Vicepresidente, Dr.ssa Manuela Brioschi Presidente, Dr.ssa Fabiana Berghi e Dr.ssa Nadia Giuliani

Chi è l’ostetrica? “Quella figura professionale al fianco dei genitori durante il parto”. La risposta è giusta ma troppo limitante e lo si impara subito parlando con la nuova presidente dell’Ordine provinciale delle Ostetriche Manuela Brioschi che ci tratteggia realtà ed orizzonti di un mestiere capace di rimanere nel cuore di molti. Donne, bambini e anche uomini.

“Non siamo solo delle figure presenti durante il parto. Diciamo che è più corretto inquadrarci come delle professioniste con molteplici competenze di supporto alle donne in varie fasi della vita. Il parto, certo, ma anche, per esempio, la gravidanza, l’allattamento, adolescenza e la menopausa. Il nostro campo di intervento è decisamente più ampio della sala parto. Ne siamo consapevoli e lavoriamo perché tutto il sistema permetta ad ogni donna e ad ogni famiglia di avere una propria ostetrica di riferimento”

Ci si riesce in Alto Adige?

“Ci si riesce in alcune zone e altre meno. Il Comprensorio di Bolzano, per esempio, riesce a garantire questa offerta grazie al lavoro in rete di azienda sanitaria, distretto socio-sanitari, i consultori e alle ostetriche libere professioniste. Dove non riusciamo ci sarebbe bisogno di maggiori risorse per arrivare a offrire questo servizio”

Gli uomini si confrontano con voi?

“Il nostro primo obiettivo è stare al fianco alle donne e supportare l’intera famiglia. Quando dico che il fine ultimo è garantire un’ostetrica come riferimento fisso famigliare penso anche a padri, mariti e compagni. Noi ci siamo per tutti”.

Quante sono le ostetriche iscritte all’Ordine provinciale? 

“Siamo 260. Di queste 180 sono dipendenti dell’azienda sanitaria e 30 libere professioniste. Il resto pensionate che rimangono volentieri all’interno dell’Ordine anche dopo aver concluso il proprio percorso professionale” 

È possibile avere una posizione ibrida con alcune ore da dipendente del servizio pubblico e altre da libere professioniste? 

“No da noi questo non è possibile. Ci sono altre regioni che lo permettono ma da noi si sceglie una delle due ipotesi”

Torniamo un attimo al parto. Quanto è difficile affrontare ogni giorno consapevoli che si lavorerà in uno dei momenti più importanti della vita di una persona come la nascita di un figlio? 

“Siamo formate per farlo nel migliore dei modi. Chiaramente siamo anche consci e felici di essere parte di un momento così importante per la famiglia. Poi la nostra professione non è limitata all’evento nascita e ci si sta sempre più specializzando verso altre competenze.”

In che direzione? 

“Diverse. La formazione di base sino alla laurea è identica e approfondita per tutti. Poi ci si può affinare in segmenti specifici come, per esempio i master in riabilitazione del pavimento pelvico, la procreazione medico assistita, ecografia, ostetrica di famiglia. C’è, però, qualcosa che un po’ ci amareggia…”

Cosa?

“Nel rinnovo del contratto collettivo di comparto noi ostetriche non siamo state comparate alle infermiere”

Questo cosa comporta?

“Differenze sostanziali nelle indennità ma è anche una questione di riconoscimento della professione. Siamo in poche sui tavoli delle contrattazioni contiamo meno di altri segmenti ma, senza nulla togliere a nessuno, ci piacerebbe si arrivasse a questa comparazione. Le cito quello che accade, per esempio, alle studentesse del Polo Universitario delle Professioni sanitarie Claudiana. Quelle che svolgono il tirocinio come infermiere ricevono 15,00 euro l’ora, le ostetriche meno della metà. Noi non siamo un sindacato ma siamo un organo di rappresentanza e come tale vogliamo sostenere e tutelare le nostre iscritte e valorizzare come è giusto che sia il nostro lavoro per l’interesse della collettività”

Alan Conti 

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