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“Noi bolzanini ad Innsbruck per imparare davvero il tedesco”

Oltre alle polemiche politiche sulle iscrizioni alla scuola primaria il sistema altoatesino è davvero in grado di formare studenti realmente bilingui? La risposta è anche in questa esperienza raccontata direttamente da ragazzi che hanno da poco finito le scuole superiori

di Stefano Rossi

Dopo un periodo di cambiamenti personali scelgo di buttarmi sull’apprendimento delle lingue. Voglio andare all’estero però, qua – a Bolzano – non sono mai riuscito ad imparare davvero il tedesco e mi chiedo anche perché. Dopo tutti questi anni di scuola dovremmo saperlo masticare piuttosto bene ma non è così. Voglio addentrarmi quindi in terra austriaca o germanica, respirare costantemente il tedesco, sentirlo, ascoltarlo, essere costretto a parlarlo, a buttarmi, a sbagliare, da sempre quest’ultimo uno dei miei più grandi limiti.
Un’amica mi consiglia di andare a Innsbruck, nello specifico alla scuola WiFi e di seguire i loro corsi di lingua. Detto, fatto. Faccio le valigie e parto. Mi rendo conto però che il mio problema è un problema comune e che i bolzanini a Innsbruck sono diversi, quasi tutti per motivi universitari ma con un secondo intento molto chiaro: imparare il tedesco.

Perché facciamo fatica con il tedesco?

Facciamo un passo indietro però. Perché è così difficile, soprattutto per noi italiani, imparare il tedesco qui in regione, nonostante il territorio si addica ad essere perfettamente bilingue?
Forse il ceppo linguistico tedesco, vivendo in Italia, è in qualche modo avvantaggiato perché conosce ovviamente la propria madrelingua ma sente e impara costantemente l’italiano. Penso anche, però, che i tedeschi siano in qualche modo più bravi e vogliosi, e forse l’italiano è anche più facile da imparare. L’anno della quinta superiore “giravo” con un gruppo particolarmente “tedesco”, eppure abbiamo parlato sempre solo italiano. Loro si sforzavano e ne venivano fuori in qualche modo, mentre noi ci accomodavamo e approfittavamo delle loro competenze. A saperlo che doveva essere un’occasione da sfruttare meglio…

Quella maledetta paura di sbagliare

La cosa che, probabilmente, ci frena di più è la paura di sbagliare e la comodità di sapere che veniamo compresi anche quando parliamo in italiano. A Innsbruck ero costretto e obbligato a parlare “deutsch”, non sempre mi capivano, non sempre li capivo ma in qualche modo arrivavo sempre al risultato.
Un weekend sono tornato a casa e con gli amici siamo andati in una malga in montagna, cameriera di madrelingua tedesca e io ho parlato comunque in italiano. Paura di sbagliare, paura di non essere compreso, paura di essere deriso, comodità del fatto che ero certo che lei mi avrebbe capito anche in italiano? Non lo so, ma qui da noi c’è sicuramente un freno nell’imparare la seconda lingua, quando invece – forse – basterebbe solamente buttarsi un po’ di più. Vero anche che una valutazione sulla scuola va fatta, come è possibile che in tutti questi anni di insegnamento comunque non si arriva a un buon livello di tedesco? Perché la scuola in primis non ci prepara ai patentini, fondamentali nella nostra regione? Perché non ci spiegano quanto sia davvero importante la lingua nel nostro territorio e nel mondo in generale? Quanto sia bello saper comunicare ed essere un cittadino del mondo. Perché?

Il diritto di sbagliare

Inoltre dobbiamo renderci conto di quanto sia fondamentale, in una società giudicante che tende sempre di più alla perfezione, il diritto di poter sbagliare. Il 4 maggio 2022, alla Fiere delle Lingue, tenutasi al Noi Techpark, aveva preso parte anche l’assessore Philipp Achammer sottolineando proprio l’importanza di poter sbagliare: fondamentale per imparare una lingua. E faceva anche presente come il multilinguismo fosse una grossa opportunità nel nostro territorio ma non viene ancora pienamente sfruttata.
“Sbagliando si impara”, dice banalmente un detto, nulla di più vero. Sbagliare è un diritto. In qualsiasi caso addentrarsi in un nuovo territorio, in una nuova cultura e in un mondo completamente tedesco, penso che sia la soluzione migliore per imparare una lingua. Sei costretto a buttarti e imparare, sei sempre a contatto con gente del posto e sei sempre stimolato a letture e ascolti in tedesco. Non è un caso che ci vengano proposti Erasmus e anni all’estero perché vivere il territorio è il miglior modo per imparare una lingua. Come dicevo all’inizio a Innsbruck ho incontrato e conosciuto diversi ragazzi/e di Bolzano che frequentano l’Università nella cittadina austriaca e ho chiesto loro le motivazioni di questa scelta.

“In Alto Adige grandi limiti”

Per Davide Mastrorocco, Elisa Palmarin e Ilario Mattina le scelte sono molto simili. Ovvero la vicinanza con Bolzano, imparare o mantenere la lingua tedesca, il costo irrisorio dell’università, appena 21,20 euro, ed infine l’organizzazione della città e dell’apparato universitario. Tutti e tre dicono che “è impossibile imparare il tedesco a Bolzano perché i tedeschi tendono a parlare italiano anche se fanno molti errori” e aggiunge Mastrorocco che per lui è ancora più complicato dato che nella città natale ha solamente amici italiani.  Si accoda a loro anche Niccolò Dalla Piazza, spiegando come abbia scelto di studiare a Innsbruck per via della lingua. Credo che nel mondo altoatesino saper parlare entrambe le lingue sia fondamentale nel mondo del lavoro, soprattutto nelle aziende. E chiosa spiegandoci perché è difficile impararla nel capoluogo altoatesino, nonostante per lui sia complicato per entrambi i ceppi linguistici: “Penso che ci sia un grande limite da entrambe le parti nel cercare di imparare l’altra lingua (inteso per i giovani fino a 21/22 anni). Nelle città più per le persone di madrelingua italiana, mentre nei paesi per i tedeschi. Di conseguenza è difficile trovare un giusto compromesso per cercare di imparare una lingua. Una lingua poi la si impara parlandola e senza aver paura di sbagliare”.

Voce fuori dal coro quella di Alessando Cavalllo che per quanto abbia scelto anche lui Innsbruck per l’importanza delle lingue, crede anche che non sia assolutamente impossibile imparare il tedesco a Bolzano: Credo sia fattibilissimo, anzi è più semplice che da altre parti poiché puoi utilizzare la lingua quotidianamente, cosa importantissima per migliorare una lingua e non fermarsi ad un livello scolastico. Poi un conto è ordinare al bar o parlare con un commerciante, un altro è scrivere un atto di citazione o una memoria in tedesco, è lì la vera differenza tra la facoltà di Innsbruck e una del resto d’Italia. Poi ovviamente un laureato di Trento è capacissimo di lavorare a Bolzano ma essendo il mondo legale iper-competitivo, saper lavorare oggi con entrambe le lingue è fondamentale”.  Pensiero interessante quello di Diana: Qui a Bolzano per me è impossibile imparare il tedesco perché sei in città e puoi sempre usare la tua lingua. E poi in alcuni posti se parli tedesco nemmeno ti capiscono. Ovviamente non parlo degli Uffici o della Provincia. Poi perché siamo completamente divisi ma secondo me entra in gioco tutto un discorso di politica. Siamo divisi fin da piccoli e poi uno si ritrova a 25-26 anni che se non ha fatto un’esperienza all’estero perché non ha avuto la possibilità, magari anche a livello economico, è fregato e l’altra lingua non la sa. Per quanto riguarda la politica penso anche che sia giusto mantenere una divisione per mantenere culture e tradizioni ma dovrebbero essere fatti più incontri di gemellaggio a partire dalle scuole altrimenti cresci che non sai l’altra lingua. Questo penso che sia il grande limite di imparare il tedesco a Bolzano perché per imparare una lingua bisogna parlarla, parlarla e parlarla il più possibile. Se tu hai fatto scuole elementari italiane, medie italiane, superiori pure, non hai amici tedeschi, è questo il problema di base. Sì, magari fai calcio e trovi qualche amico dell’altra lingua ma così non lo imparerai mai. Bolzano poi, dal punto di vista della lingua, è più italiana e quindi magari uno non ha nemmeno la possibilità di imparare così bene. E poi sono sempre i madre lingua tedeschi a parlare in italiano. Non penso che sia solo una questione di gentilezza ma son fermamente convinta che l’italiano sia più facile da imparare”.

Non sarebbe più facile crescere tutti insieme?

Penso sia un peccato che tuttora sia così difficile imparare una lingua e che la divisione tra italiani e tedeschi sia ancora così marcata. Non sarebbe più bello un mondo dove si cresce tutti insieme? Dove imparare la seconda lingua è una normalità con l’amichetto al parco e non figlia di brutti voti a scuola che ci fanno odiare il tedesco? Non sarebbe più bello così? Sfruttando il territorio per quello che è, rendendo il bilinguismo la sua vera forza e non una distinzione? Sì, penso che sarebbe più bello. Ja, ich denke, es wäre schöner.

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