Kompatscher eletto presidente, maggioranza compatta
Il consiglio provinciale ha votato Arno Kompatscher come nuovo presidente della Provincia. Oggi pomeriggio l’aula è andata al voto definitivo con modalità nominale e a maggioranza assoluta. A favore hanno votato 19 consiglieri e contro 16.
“Oggi abbiamo avuto un dibattito contraddistinto dalla polarizzazione e dalla suddivisione del mondo tra buoni e cattivi. Dovremmo evitare di farlo. Vorrei ringraziare mia moglie e la mia famiglia: soprattutto il periodo della pandemia non è stato semplice per loro. Adesso abbiamo tanto da fare con un programma ambizioso” ha detto il Landeshauptmann. Un passaggio dedicato anche alle competenze della giunta: “Le comunicheremo all’ufficio di presidenza prima della prossima seduta. La prossima settimana avremmo anche le nomine delle commissioni“. Non troppe parole, dunque, sono state spese sul programma di governo durante il confronto in aula. “Se n’è parlato pochissimo ed è un peccato. Non interessa minimamente quello che c’è scritto nel documento. Prendiamo la tutela del clima: vogliamo portare avanti la sostenibilità con gli obiettivi del 2040. È un’affermazione forte ed è difficile essere più precisi”. In realtà il consiglio provinciale ha messo in discussione direttamente la gestione della politica. “Io credo in quello che abbiamo fatto. Abbiamo seguito una linea pragmatica e non opportunistica ponendo delle priorità come l’Autonomia come modello per la tutela delle minoranze e lo sviluppo economico-sociale di questo territorio. Entro giugno ci aspettiamo i primi risultati”.
Pronta anche la risposta al consigliere Thomas Widmann. “Se vuole possiamo fare i giochetti citando le statistiche. Ne abbiamo molte che danno ragione alle politiche effettuate nell’ultima legislatura. La critica è legittima ma non come se questa fosse una zona bellica. Riteniamo che con l’opposizione si possa avere una migliore collaborazione perché io non sono diventato all’improvviso cinico ma continuerò a lavorare per un Alto Adige pacifico e capace di apprezzare il plusvalore della convivenza”.
Alan Conti
