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Il caldo alle Casette Inglesi, studio Eurac-Ipes per sopportarlo meglio

Come si vive l’estate in uno dei quartieri storici di Bolzano? È la domanda a cui ha cercato di rispondere il gruppo di ricerca di Eurac Research che, dopo oltre un anno di indagini, ha concluso il caso studio condotto nel complesso delle Casette Inglesi, in buona parte IPES. L’obiettivo era analizzare la percezione e la gestione del caldo da parte dei residenti – in particolare gli anziani – durante le ondate di calore estive sempre più frequenti.

Il lavoro, portato avanti dai ricercatori Fabio Carnelli, Akshit Gupta, Benedetta Oberti, Giulia Paoletti e Linda Toledo, è stato illustrato in un incontro pubblico aperto agli abitanti del quartiere. Lo studio, svolto tra luglio e settembre 2024 (con temperature fino a 36,8 °C), ha combinato interviste qualitative e monitoraggi ambientali su parametri come temperatura, umidità, qualità dell’aria e comfort percepito.

I dati hanno rivelato che, nonostante le alte temperature esterne, le abitazioni sono rimaste in gran parte entro soglie accettabili di comfort grazie a comportamenti virtuosi dei residenti: gestione intelligente delle finestre, uso di sistemi di ombreggiamento e ventilatori. I livelli di umidità e di CO2 sono rimasti per lo più nella norma, con picchi sporadici legati ad attività quotidiane come cucinare o all’assenza temporanea degli inquilini.

Significativo è emerso il ruolo della consapevolezza e delle risorse personali: mentre molti intervistati riconoscono che il fenomeno delle ondate di calore peggiorerà, al tempo stesso dichiarano di sentirsi impreparati e incerti sulle contromisure da adottare. Il condizionatore è indicato da molti come soluzione immediata, anche se non sempre accessibile a tutti per ragioni economiche. Le condizioni socioeconomiche, infatti, influenzano fortemente la capacità di adattamento.

Altro tema centrale è stato il verde urbano, percepito come fondamentale per ridurre il disagio termico e migliorare il benessere. I residenti auspicano un aumento della vegetazione, ma chiedono che venga gestita in modo sostenibile ed efficace.

Lo studio è stato realizzato nell’ambito del progetto europeo RETURN, con il supporto operativo e logistico dell’IPES, che ha facilitato l’interazione con la comunità. Proprio l’Istituto per l’edilizia sociale sta già intervenendo nel quartiere con la sostituzione degli infissi per migliorare ulteriormente il comfort abitativo.

“Non si trattava di valutare l’efficienza energetica degli edifici – spiegano i ricercatori – ma di capire come le persone reagiscono al caldo, che strategie adottano e quali difficoltà incontrano.”

I risultati, ora, potranno guidare le future scelte di manutenzione degli edifici e suggerire modelli replicabili anche in altri quartieri del capoluogo. L’incontro si è concluso con una riflessione provocatoria ma realistica: saremo pronti ad affrontare un’estate bolzanina nel 2050?

“Sono studi importanti – le parole della presidente dell’IPES Francesca Tosolini – perché noi cerchiamo sempre di far star bene i nostri inquilini. L’approccio scientifico di certe analisi ci permette di avere chiari quelli che sono i nostri standard e gli obiettivi che vogliamo raggiungere. In relazione, certo, anche alle difficoltà che possiamo avere. L’importante è l’approccio e la voglia costante di esserci”.

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