La pedagogia accelera la transizione ecologica
Tre giorni di appuntamenti all’Università di Bressanone organizzati dalla Società Italiana Pedagogisti con convegni di alto livello e 55 laboratori. Tema al centro la forza della formazione nel cambiamento ecologico e digitale. I social vietati ai minori di 16 anni? I docenti rispondono così…
La pedagogia può essere la strada del futuro per una transizione che sia concreta, quotidiana e positiva. L’Università di Bressanone ospita in questi giorni il Convegno della Società Italiana Pedagogisti (SIPED) coordinato dal presidente Piergiorgio Malavasi. Alcuni tra gli accademici più brillanti del Paese si sono riuniti nella città vescovile per confrontarsi sui temi più efficaci per portare il sapere accademico dentro le pieghe della società civile. Una connessione tra l’ateneo e la strada con l’idea che la pedagogia possa davvero indirizzare un futuro migliore nella trasmissione del cambiamento alle nuove generazioni. A questo si aggiungono 55 laboratori su temi specifici solo nella giornata di oggi.
Spagnolli: “Una rincorsa alla formazione”
Ad aprire i lavori il senatore Luigi Spagnolli: “Il concetto di formazione continua è ormai basilare. La pedagogia ha la difficoltà di interpretare concetti in continuo mutamento. Nessuno sa come sarà la transizione ecologica tra qualche anno così come quella digitale. Ecco perché gioca un ruolo fondamentale questo sapere”. Orogogliosa di ospitare l’evento la presidente della Facoltà di Scienze della Formazione Antonella Brighi: “Avere tante eccellenze nel nostro ateneo che delineano il futuro su direttrici positivi è un orgoglio e uno straordinario momento di confronto e possibilità”.
Conoscere la comunicazione e i social media vietati agli Under 16
Dall’Università di Verona il professore Agostino Porterà ha affrontato un paradosso della società contemporanea: aver moltiplicato all’inverosimile la comunicazione senza, però, conoscere a fondo la scienza stessa della comunicazione. “È esattamente così. In particolare della comunicazione inter-culturale e della capacità dell’uomo di essere 100% natura e 100% cultura. L’intelligenza artificiale può raggiungere la perfezione generativa ma la peculiarità dell’uomo rimarrà esattamente la capacità di formarsi secondo quelle che sono i suoi impulsi culturali. È quei che la pedagogia può essere lo strumento più potente. Un tasto molto attuale è quello toccato da Maria Luisa Lavarone, docente dell’ateneo di Napoli. “È recentissima la decisione del governo australiano di vietare i social media ai minori di 16 anni. “Un’azione di forza che gli adulti possono anche tentare nei confronti dei giovanissimi ma la repressione del medium digitale ma è un’ottica parziale. Non possiamo invocare un uso responsabile delle tecnologie se non siamo noi adulti per primi a comprendere. Più che vietare dobbiamo capire che tipo di contenuti osservano e qual è l’impatto di questi sulle loro menti e sulla loro morale”.
Gli studenti che supportano le aziende altoatesine
I docenti dell’Università di Bolzano Daniele Morselli e Susanne Schumacher hanno presentato un progetto realizzato con le scuole e chiamato “The Next Generation of Change Maker”. “I ragazzi della quarta superiore sono stati chiamati a impegnarsi con dei percorsi dove ideare delle forme di imprenditorialità sostenibile che siano in grado di rispondere ad alcuni bisogni specifici del nostro territorio e del mondo in generale. Si sono dimostrati capaci di grande innovazione e abili nel lavorare in gruppo”. Coinvolti in un progetto particolare anche i ragazzi dell’università. “Aziende altoatesine hanno presentato agli studenti alcune criticità da risolvere nell’ambito della sostenibilità. I giovani hanno poi avuto cinque giorni per lavorare in gruppi interfacoltá per fornire delle risposte concrete e percorribili. Hanno fatto interviste e visite nelle aziende arrivando ad avere strumenti operativi di alto livello. Non è stato solo un esercizio di educazione all’imprenditorialità ma è sfociato in un vero e proprio confronto concreto. Alla fine abbiamo anche creato una certificazione per sei specifiche competenze che consentiranno agli studenti di affacciarsi sul mondo del lavoro con un profilo attivo e innovativo. Chiaramente rivolto alle capacità volte alla transizione. I ragazzi ci hanno stupito regalandoci grande fiducia per il futuro”.