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”Non doveva andare così”

«Siamo rimasti sbigottiti da quanto accaduto. È stata una situazione surreale che non fa bene a nessuno: alla famiglia in primis, al servizio cimiteriale di Laives con cui collaboriamo da anni in maniera eccellente, e al nostro settore professionale in generale». Con queste parole Ivano Ballestriero e Claudio Pisoni delle onoranze funebri Weiss & Sitta e Padre Pio commentano l’episodio dei giorni scorsi al cimitero di Laives, quando una famiglia è stata costretta a tumulare da sola il proprio parente.

I due professionisti non usano mezzi termini: «Una famiglia che deve calare in autonomia una bara è un fatto gravissimo. Non si deve arrivare a quel punto. In caso di contrattempi, noi operatori abbiamo sempre a disposizione una camera mortuaria con tanto di chiavi. Se accade un errore, la prima cosa da fare è portare la salma in camera mortuaria, tranquillizzare i familiari e poi, con calma, capire come risolvere. Le persone vanno assistite in un momento già così delicato. Questo è il nostro compito».

Secondo Ballestriero e Pisoni, la dinamica che si è verificata a Laives è anomala e fuori dalle regole di sicurezza: «In passato ci sono stati intoppi, certo, ma nessuno ha mai dovuto tumulare da solo. Le ditte che hanno l’appalto di questi servizi intervengono subito: nell’arco di un’ora, massimo un’ora e mezza, la situazione si risolve. Non è bello, certo, ma sicuramente meglio che lasciare una famiglia con le corde in mano, coinvolgendo addirittura due giardinieri. È un’operazione assolutamente fuori norma e molto pericolosa: si rischia di bruciarsi le mani con le corde stesse o, peggio, di cadere nella buca. Chi non è formato e protetto non deve farlo: qui non si parla solo di ferirsi ma di infortuni seri».

Ma cosa può essere successo? «Non spetta a noi entrare nel dettaglio – spiegano – ma da quanto si è appreso sembra che ci sia stata una mail inviata in ritardo. La prassi che adottiamo noi, proprio per evitare disguidi, è comunicare la tumulazione via mail e poi fare sempre un follow up telefonico con l’ufficio del Comune, così siamo sicuri che nulla sfugga. Probabilmente questo avrebbe evitato il problema. Certo, un contrattempo può sempre accadere, ma l’esito non deve mai essere quello che abbiamo visto a Laives. Ci piace sottolineare, peraltro, come con il servizio cimiteriale di Laives abbiamo sempre avuto una collaborazione ottimale di grande professionalità».

✍️ Alan Conti

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