Squirtle, giovane tartaruga liberata da un ascesso
Operazione per una giovane tartaruga alla clinica per esotici Südtirol Exotic Vets. “I rettili hanno il metabolismo più lento. Grande attenzione e tempi dilatati pre e post-chirurgia”
di Alan Conti
La sala operatoria della clinica veterinaria Centro Storico (Südtirol Exotic Vets) si è aperta l’altro giorno per una delicata chirurgia ad una tartaruga di dieci anni. Squirtle, questo il suo nome, ha mostrato un rigonfiamento nella zona auricolare (che è più difficile da identificare rispetto ad altri animali essendo priva di padiglione). A visitarlo il team della clinica con il dottor Stefano Capodanno. “Ci siamo accorti di trovarci di fronte ad una metaplasia, sostanzialmente un cambiamento dei tessuti dovuto a carenze alimentari, in particolare di vitamina A, che portano allo sviluppo di batteri come psuedomonas o aeromonas”.
“Molta attenzione alla gestione del dolore”
A quel punto con la collega Federica Ardizzone e l’anestesia Giulia Gottardi si è deciso di procedere con l’operazione. “Abbiamo voluto effettuare un lavaggio auricolare con disinfezione locale ottenendo il drenaggio dell’ascesso”. L’intervento, di per sè, è rapido ma la preparazione e la gestione dei rettili in queste fasi è più complessa. “Non mostrano cenni evidenti della percezione del dolore – continua Capodanno – ma questo non significa che non lo sentano. Ecco perché noi siamo molto attenti a somministrate antidolorifici efficaci con sorveglianza costante. Preferibilmente si usa un oppiaceo, mentre i più classici fans sono poco efficaci nei rettili”. La puntura dell’anestesia, invece, è intramuscolare: “Esatto. Nel caso fosse venosa, invece, si utilizza un plesso venoso subcarapacale che si trova, come intuibile, sotto il carapace”.

La preparazione dei rettili
Squirtle, circa cinque etti di peso e un’età giovanissima, è stata seguita passo per passo sia prima sia dopo l’operazione. “Sono le due fasi più complesse – continua Capodanno – perché i rettili vanno prepararti metabolicamente e recepire i farmaci con condizioni ideali. Per esempio 27-28 gradi di temperatura. Sono anche più lenti a metabolizzare i farmaci il che impone tempi dilatati anche in fase di risveglio e ripresa. Le suture delle ferite, per esempio, vanno effettuate con una tecnica specifica per favorire la cicatrizzazione nonostante le squame. Si va, quindi, a chiudere la mucosa con la mucosa. In genere la chiusura completa della ferita può richiedere anche 6-7 settimane di attesa”.