”Legalizzano l’esercizio abusivo della professione”
Qualche giorno fa il presidente dell’Ordine dei Veterinari altoatesino Franz Hintner ha deciso di sedersi al tavolo dell’Associazione Cacciatori per sottolineare, con convinzione, la bontà della norma provinciale che prevede siano i guardiacaccia ad occuparsi dell’eutanasia degli animali selvatici sul territorio.
Un unicuum legislativo particolare dell’Alto Adige figlio del presupposto che sia sufficiente un corso per equiparare la figura del guardiacaccia al veterinario in questo specifico frangente.
Mi sono chiesto se davvero i veterinari siano così ben disposti a vedere consegnato ad altri mestieri qualcosa di tanto delicato. Così mi sono rivolto a chi rappresenta più dei veterinari dal Brennero a Salorno. Ho chiesto un parere al presidente della Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani (#FNOVI) Gaetano Penocchio. Detta semplice: più o meno raggruppa tutti gli Hintner d’Italia.
La risposta che ne deriva è “no, i veterinari italiani non la pensano proprio come Hintner”.
Riporto i passaggi più significati della sua presa di posizione. “ La domanda è legittima e la risposta non è semplice. Ci limitiamo ad osservare che ovunque ci sia una assenza di medici veterinari, agli animali – a prescindere dalla loro classificazione – non vengono loro garantite tutte le cure necessarie, come richiede l’art. 9 della Costituzione. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali. Eutanasia, soppressione e uccisione non sono sinonimi, nonostante il risultato finale sia il medesimo e il rispetto del codice deontologico dovrebbe essere la base della vita professionale di ogni medico veterinario. Poi ci sono leggi locali che di fatto legalizzano l’esercizio abusivo di professione medico veterinaria, di frequente per meri motivi economici. Una problematica enorme per la quale, lo abbiamo sottolineato più volte, gli unici a farne le spese sono gli animali”.
“Legalizzano l’esercizio abusivo di professione medico veterinaria”.
Parole che, per senso di responsabilità, dovrebbero risuonare prima di tutto nelle orecchie del presidente Arno Kompatscher e del suo vice Marco Galateo.
Se non altro per avere una spiegazione per amor di Costituzione.
La discrepanza con l’opinione della Federazione Nazionale suggerisce, infine, un quesito: ma Franz Hintner, su questo specifico punto, rappresenta davvero il pensiero della maggioranza dei veterinari?
✍️ Alan Conti