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“Abbattere 700 colombi? Non c’è alternativa attuabile”

Il Comune di Bolzano risponde e spiega l’ordinanza di abbattimento di 700 colombi in aprile. “Sterilizzazione e altre pratiche non sono davvero attuabili. Fino ad ora non abbiamo ricevuto altre proposte percorribili”. Il censimento a quando risale? “Forse è del 2016”. Perchè scegliete di abbatterne 700 e non, per esempio, 70? “Non lo sappiamo. Il numero lo stabilisce la parte scientifico-veterinaria del comitato”

L’abbattimento di 700 colombi deciso dal Comune di Bolzano ha innescato molto scetticismo (ma anche aperte contestazioni) in una parte dei cittadini. L’amministrazione, quindi, ha deciso di spiegare i motivi dell’ordinanza firmata dal sindaco Renzo Caramaschi. La prima a mettere i puntini sulle i è l’assessora comunale competente per l’ambiente (ma non responsabile diretta dell’ordinanza che riguarda l’ambito sanitario) Chiara Rabini: “La competenza è del primo cittadino perché è una questione igienico-sanitaria”. D’accordo ma lei gestisce pur sempre l’ambiente ed è espressione del partito dei Verdi che non può non commentare l’abbattimento di 700 animali ad aprile. Sarebbe strano non vi colpisse. “Questa amministrazione ed io in questa consigliatura ci siamo molto attivati per il settore dell’avifauna in città (e il progetto di una sede del CRAB a Bolzano molto deve all’assessora, ndr). L’anno scorso ho incontrato l’associazione Amici dei Colombi e sottoposto varie proposte al comitato tecnico tra cui ci sono gli esperti che prendono queste decisioni. Verificherò se ci sono Comuni in Italia che adottano altre tecniche”.

Il Comune, insomma, getta in parte la palla nel campo dei veterinari e della scienza ma è il direttore dell’Ufficio Tutela Ambiente e Territorio Renato Spazzini che, con cortesia, accetta di spiegare la disposizione in modo più completo.

“Anzitutto va detto che ci muoviamo nel perimetro di una legge provinciale finalizzata prima di tutto al controllo e alla salvaguardia della sanità pubblica. Dagli anni ’80, quando si registrarono alcune criticità legate alle zecche, abbiamo iniziato un progetto che oggi viene presentato come caso studio in molte altre città italiane. In questo la collaborazione con l’Università di Pisa è preziosa”

Perché un caso studio?

“Prima di tutto per la gestione con un’alimentazione che è quotidiana e molto selezionata. Fidelizziamo i colombi e, con la dieta, riusciamo ad avere una popolazione che è estremamente sana e mediamente anche più in carne di altri posti. Questo va ad incrociarsi con i divieti di somministrazione di cibo rivolto ai singoli cittadini e gli incentivi all’installazione di dissuasori alla nidificazione su edifici pubblici e privati”

La popolazione dei colombi bolzanini, dunque, è sana e sicura.

“Assolutamente. Sana anche e soprattutto per i cittadini. Questo è certamente un vanto e un segnale che le cose stanno funzionando da anni”

Passiamo al censimento che determina, da quel che si comprende, l’abbattimento. A quando risale?

“Il censimento viene fatto ogni 6-7 anni, non ricordo con precisione. Il prossimo sarà nel 2025. Quello su cui si basa l’ordinanza del sindaco potrebbe essere, a memoria ma potrei sbagliare, del 2016”

Forse, quindi, otto anni fa. Da lì i 5.500 esemplari conteggiati.

“Sì ma tenga conto che considerando anche l’area di Laives e le zone limitrofe arriviamo anche a 7-8.000 colombi che insistono sulla città”

D’accordo ma il documento parla di 5.500.

“Senza controllo i colombi complessivi potrebbero anche diventare 50-70-80.000. Quello che è importante è che il contenimento garantisce stabilità”

Chi decide che il numero di colombi da abbattere debba essere di 700?

“Quelli di competenza direttamente comunale sono 500, gli altri 200 sono gestiti dalla Acciaierie Valbruna”

Sì, la gestione di tutti i colombi è comunque in capo all’autorità comunale. Che problema c’è alle Acciaierie?

“C’è una colonia molto nutrita che l’azienda deve gestire e tenere sotto controllo per non correre rischi legati alla sicurezza dello stabilimento. Noi ovviamente, garantiamo e condividiamo questa necessità”

D’accordo, accantonati i 200 per cui vanno chieste le motivazioni alle Acciaierie Valbruna rimangono altri 500. Chi decide che quelli abbattuti debbano essere quasi il 10% (precisamente il 9%) del totale?

“Questo lo dice lei”

No, guardi, questo lo dice il Comune nell’ordinanza del sindaco che riprende il dato del censimento di, forse, otto anni fa. Quello emerso e valutato nel comitato tecnico dove siede il suo ufficio.

“Sì, ma le ripeto che il totale può tranquillamente essere espanso anche a 8.000 esemplari con il circondario”

Bene, ma questo dato nell’ordinanza non esiste. Perché, dunque, decidete di abbattere il 9%? Perché 500 e non, ipotizziamo, 50 o 200?

“Questo è un numero che viene portato nel comitato tecnico dal settore scientifico veterinario composto dall’Asl veterinaria e il Servizio Veterinario oltre all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. C’è dietro un calcolo scientifico con molti fattori che non è la mia materia e di cui io non sono a conoscenza. Dovete chiederlo a loro”

Lo abbiamo fatto ma ancora non ci hanno risposto. Torniamo al punto: quindi la parte del Comune che siede al comitato tecnico non sa per quale motivo si sceglie di abbattere 500 colombi anziché 50?

“No, noi apprendiamo il numero dalla parte scientifica. Non conosciamo il calcolo in tutti i suoi dettagli. Abbiamo massima fiducia nei professionisti veterinari e scientifici che ce lo comunicano”

Perché nell’ordinanza non si fa menzione ad altre tecniche di controllo come la sterilizzazione per via endoscopica o altre pratiche che sono in uso nel Nord Europa per il contenimento senza abbattimenti?

“Guardi, nel comitato siede il dottor Natale Emilio Baldaccini dell’Università di Pisa che è un luminare assoluto in tema di colombi. Viene convocato in molte sedi e ha al suo attivo studi e pubblicazioni. Rispettiamo le sue indicazioni”

Con il massimo rispetto della competenza del dottor Baldaccini lo sa che ci sono altri luminari che sostengono come l’abbattimento non sia la migliore pratica possibile in un contesto come quello bolzanino?

“Il nostro è un comitato con una parte scientifica molto aperta. Ogni altra soluzione è bene accetta e siamo molto contenti di ascoltarla. La stessa assessora Rabini ci ha dato questa indicazione. Siamo i primi a volerla valutare: non ci sono preclusioni”

Da quel che ci risulta alcuni hanno già presentato a suo tempo al comitato altre vie possibili. Inascoltati.

“Tutte le alternative all’abbattimento proposte sino ad oggi non avevano alcuna concreta possibilità di attuazione concreta. Si è parlato, per esempio, di andare a togliere le uova dai nidi. Mi dica lei chi va nido per nido a togliere le uova? Sono sempre state idee e proposte non attuabili sulla scala del nostro Comune”

Come vengono catturati i colombi che saranno poi abbattuti?

“Alle mangiatoie viene steso un telo scuro sopra i volatili che così, estremamente tranquilli, possono essere raccolti e trasferiti nella sede dove i veterinari applicheranno l’eutanasia. Di solito non tutti quelli sotto il telo vengono poi catturati”

Come viene levata loro la vita?

“Non lo so con certezza ma credo tramite addormentamento con un gas”

Il prelievo avviene in punti diversi della città?

“Certo. C’è un preciso piano di campionamento anche per le analisi sanitarie sulle possibili zoonosi rischiose per l’uomo. Al momento siamo molto contenti dello stato di salute dei nostri colombi e non abbiamo riscontrato, fortunatamente, criticità”

Il controllo è molto utile. Dei 700 colombi abbattuti (qui inseriamo anche la Valbruna) quanti sono necessari al campionamento per la salute pubblica? In quale percentuale?

“Questo non lo sappiamo. E’ un dato che ci comunica la parte scientifica del comitato”

Il Comune emette l’ordinanza senza avere contezza completa di questo parametro?

“La ha. Viene definito dalla parte veterinario-scientifica del comitato. Nel dettaglio va chiesta a loro”

Abbiamo già chiesto anche questo ma la parte scientifica ancora non ci ha riposto. Siamo in attesa. Può sensibilizzarla a fornire questo dato a noi e quindi alla popolazione?

“Sì, d’accordo”.

Alan Conti

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