BZ News 24
Cultura

I bambini italiani sono i più esposti al rischio celiachia

Il team italiano che in gennaio ha pubblicato lo studio su Digestive and Liver Disease sostiene si tratti di una delle incidenze più alte al mondo

Una vita completamente senza glutine, ecco qual è il destino comune alle persone affette da celiachia. Stando ai risultati dello studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani e recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Digestive and Liver Disease, nei prossimi anni, in Italia, questa sorte sarà comune ad una fetta di popolazione in decisa crescita.

Infatti, secondo lo studio, a fronte di una incidenza media globale della celiachia dell’1%, la popolazione infantile italiana ha un rischio di ammalarsi del 65% più alto. Una delle prevalenze più alte nel mondo, addirittura raddoppiata nelle bambine.

L’ICEBERG DELLA CELIACHIA

Nonostante di celiachia e sensibilità al glutine si parli ormai da parecchio, il percorso della diagnosi è lungo e tortuoso: la Relazione al Parlamento sulla celiachia indica che in Italia possano trascorrere anche 6 anni dai sintomi al responso. Questo dato è rappresentato graficamente dal classico iceberg della celiachia, l’unico ghiacciaio di cui ci si augura lo scioglimento: una vera e propria montagna di sintomi senza risposta, di cui solo un terzo effettivamente emerge e riceve un trattamento adeguato.

AIC PER LA TUTELA DEI CELIACI

Anche attraverso le proprie sedi regionali, AIC da sempre è impegnata per accelerare questo percorso e renderlo più chiaro, non solo ai pazienti, ma intervenendo anche presso i medici di medicina generale, sensibilizzandoli sul tema. I celiaci italiani (241 mila circa, secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute) possono contare su AIC per orientarsi nella nuova condizione, ma anche per la tutela dei propri diritti e per vedere le proprie istanze rappresentate in sede istituzionale.

Una diagnosi di celiachia significa doversi adeguare ad una dieta diversa, resa oggi più semplice da moltissimi prodotti di alta qualità presenti sul mercato e dall’offerta di pasti senza glutine nel fuori casa, ma più costosa rispetto al consumo di alimenti convenzionali. Per questa ragione dal 1982 i pazienti celiaci in Italia sono supportati dalla sanità pubblica attraverso un buono spesa tarato in base all’età e al sesso, per compensare il costo più elevato dei prodotti specifici rispetto a quelli con glutine.

IL BUONO SPESA PER I PAZIENTI CELIACI

Considerando questo sostegno, ci si chiede, l’emersione dell’iceberg tricolore, più ampio di quello di altri paesi, quantunque sia auspicabile, comporterebbe un costo maggiore per la comunità? Caterina Pilo direttore generale di AIC si esprime così sulla sostenibilità dell’assistenza: ”L’assistenza integrativa ai celiaci costa meno della cura delle complicanze anche gravi cui è esposto il celiaco non diagnosticato. Fare diagnosi di celiachia è fare prevenzione. Già nel 2018 i tetti di spesa per i buoni erogati alla popolazione celiaca sono stati rivisti e tagliati del 19%, in ragione del costo diminuito dei prodotti. L’assistenza è calcolata sul fabbisogno energetico e i prezzi degli alimenti. Quando i costi degli alimenti diminuiranno, fino a equiparare quelli degli alimenti convenzionali, potremmo discutere anche dell’assistenza” Eventualità che, con la sempre maggiore disponibilità e diffusione di prodotti adeguati, appare nel prossimo futuro piuttosto probabile.

Caterina Pilo, direttore generale AIC

Osservare e stimolare il dibattito sulla celiachia fa parte degli scopi di AIC, che ogni anno analizza con grande attenzione la Relazione al Parlamento sulla Celiachia del Ministero della Salute, documento importantissimo ed unico al mondo, introdotto dalla L. 123/05. L’edizione con i dati del 2021 è stata pubblicata questa settimana, ed evidenzia un tasso di emersione della celiachia che giunge solo allo 0,41%. Dato che conferma ulteriormente l’urgenza del miglioramento della performance diagnostica. 

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?