“Nikolaus è il fondamento del Natale: fare del bene per tutti”
A Bolzano Denis Mader è da 43 anni il volto di Nikolaus. È lui che impersona il famoso santo e che ha formato i più giovani: “L’importante è avere carisma, portiamo un messaggio e non un regalo”
San Nicolò è una colonna simbolica del Natale. Globale e non solo altoatesino. Nikolaus è un connubio tra storia, spiritualità e tradizione. Non tutti, peraltro, sanno che è l’ispirazione del commerciale Babbo Natale (non a caso chiamato Santa Claus). Da 43 anni Nikolaus a Bolzano è Denis Mader che non si limita a vestire i panni del vescovo il 6 dicembre ma porta avanti una vera e propria cultura. Trasmettendola alle nuove generazioni. Ha formato cinque squadre di San Nicolò per un servizio (pure a domicilio e per le aziende), che permette alla San Vincenzo di raccogliere preziosi fondi. È sempre lui che passeggia tra le casette del Mercatino di Bolzano dispensando sorrisi, tranquillità e qualche sacchetto ma senza esagerare.
“Troppo spesso educhiamo i bambini che San Nicolò porta dei regali grandi o chissà quanti dolcetti in quel sacchetto rosso. Ogni volta che entro in una casa prendo da parte i genitori e spiego loro che Nikolaus è portatore di un gesto. Non di un regalo. È speranza e serenità in situazioni difficili. È calma e riflessione, in fondo è amore”
Cosa deve avere un perfetto Nikolaus?
“Carisma. Deve trasmettere immediatamente alla gente la sua personalità. Pacata e rasserenante ma non banale. Di spessore. L’abito è importante e deve essere accurato, certo, ma quello che trasmetti umanamente lo è di più”
Il contatto con i turisti al Mercatino di Natale che emozione è?
“Sempre molto bella e, per loro, spesso sorprendente. Non tutti, per esempio, sanno che San Nicolò è stata l’ispirazione principale del Babbo Natale che Coca Cola ha reso globalmente noto. Non solo, almeno una volta all’anno incontro un barese che non sapeva di questa tradizione altoatesina e ignorava che si tratta dello stesso santo patrono della sua città. Bari dove, peraltro, riposano le spoglie di Nikolaus. È bello pensare che arrivino fino a Bolzano per scoprire qualcosa di nuovo anche della loro città”
Cosa le piace di questa figura storica?
“La storia di questo santo è caratterizzata sempre dal mettere i fatti davanti alle parole. Rappresenta tutte le persone che fanno del bene senza sbandierarlo ai quattro venti. In un contesto sociale dove tutto diventa autopromozione io credo che questa concretezza e riservatezza siano doti rare. Da coltivare. Non a caso San Nicolò è patrono di molte categorie: dai pescatori ai farmacisti passando per i bambini e gli scolari. È trasversale e bada al sodo”

Quanto deve Nikolaus, nell’immaginario collettivo, ai Krampus?
“Noi per scelta abbiamo deciso di mantenere solo il servo buono del Santo e non i diavoli cattivi che impauriscono i bambini. Non ho nulla contro la tradizionale sfilata dei Krampus molto diffusa nei paesi e sempre molto scenografica. È anche un rito di passaggio stagionale e, talvolta, generazionale. Noi abbiamo voluto proporre qualcosa di diverso”
È vero che sempre più aziende chiedono la vostra visita?
“Per fortuna sì. È un bel momento per tutti dato che spesso i dipendenti portano i loro bambini e ci si ritrova tutti assieme. Ci sono imprese come Thun che collaborano con noi da anni e altre che si stanno affacciando adesso. Nel complesso questo ci aiuta a raccogliere qualche donazione in più, sempre attraverso un’offerta libera. Ogni anno riusciamo a ottenere tra i 5 e gli 8.000 euro: risorse importanti per aiutare le persone più in difficoltà con tutti i servizi della San Vincenzo. San Nicolò fa bene. A tutti”.
Alan Conti
Questa intervista è parte di una newsletter dell’Azienda di Soggiorno di Bolzano.
Qui il link per iscriversi.