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Le Marche sperimentano l’Albo Baby Sitter, e Bolzano?

Il Comune di Macerata mette in lista gli aspiranti baby sitter ed offre formazione a chi vuole intraprendere la professione. Bolzano approva all’idea, ma si concentra sulle Tagesmutter

I servizi di cura all’infanzia non bastano mai. A questo devono aver pensato nel Comune di Macerata, decidendo di adottare una misura specifica in sostegno delle famiglie, che non riescono più a districarsi tra lavoro e organizzazione di scuola e tempo libero.

Nel tentativo di arginare i post Facebook nei gruppi cittadini alla ricerca di un aiuto per i compiti o per scarrozzare la prole alle attività extrascolastiche – situazioni in cui valutare attentamente tutte le risposte per non incorrere in gravi problemi di sicurezza e potenziali adescamenti– e di ampliare le possibilità oltre il pur efficacissimo passaparola, quella dell’Albo Baby Sitter sembra una buona idea, che favorisce l’incontro tra domanda e offerta referenziata e si propone, forse – questo lo immaginiamo – di regolare questa forma di lavoro discontinuo.

LA FORMAZIONE PER I BABY SITTER

Il Comune marchigiano non è il primo ad intraprendere questa strada: l’Albo è realtà sia a Comacchio che a Parma, per citare due realtà emiliane, oltreché in altre zone del nord Italia. In alcuni casi l’iniziativa è figlia dell’epidemia di Covid-19.

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Nel piano maceratese spicca l’attenzione alla formazione: chi è interessato ad inserirsi nella lista ma non possiede una laurea in discipline legate all’educazione potrà seguire un corso gratuito compreso di tirocinio della durata di 20 ore. Questo corso servirà a fornire qualche base a chi desidera intraprendere il percorso di cura dell’infanzia.

BOLZANO OPPONE LE TAGESMUTTER ALLE BABY SITTER

La sperimentazione di questo Albo potrebbe essere un aiuto anche per le famiglie bolzanine? Lo abbiamo chiesto all’assessore comunale con competenza sulla famiglia, Juri Andriollo: “La sperimentazione è senza dubbio interessante, ma non dimentichiamoci che in provincia di Bolzano abbiamo già il servizio di Tagesmutter, che è ben disciplinato e che non consiste in un semplice prestazione di compagnia ai bambini, bensì prevede un percorso pedagogico portato avanti da professionisti formati.”

Immagine di freepik

D’accordo, la Tagesmutter c’è e guai se così non fosse. Ma come si fa se il tema è godersi una serata tra adulti ogni tanto e non si ha il sostegno dei nonni? Andriollo: “In questo caso, certo, l’Albo può assolvere ad una sua funzione. Lo vedo come la possibilità per i professionisti del settore – o aspiranti tali -di mettere in evidenza la propria disponibilità in tal senso. Il servizio però mi sembra tutto sommato marginale rispetto al lavoro svolto dalle Tagesmutter che, lo ripeto, sono formate per fornire più di una compagnia ai bambini.”

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