Lega, e se la differenza la facesse il voto delle valli?
Tornando ai risultati elettorali del 2018 si comprende bene come la Lega ottenne diversi voti tedeschi e nelle valli. Autentici exploit in Gardena. Val d’Isarco e al Brennero. Tutte aree toccate dai temi (o dai candidati) di questa campagna elettorale. Il derby con Fratelli d’Italia, a sorpresa, potrebbe giocarsi fuori dalle città
Le città, nel 2018, resero il risultato elettorale della Lega molto buono ma furono le valli e i comuni più piccoli a renderlo straordinario. Il Carroccio che si appresta, come tutti, ad entrare nel mese caldo della campagna elettorale (tradizionalmente quello decisivo) duella senza nemmeno troppo mistero sia sul fronte esterno (contro la sinistra e, seppur blandamente, l’Svp) sia sul fronte interno (contro Fratelli d’Italia). Non è nemmeno un segreto che sul lato italiano della politica provinciale sia proprio il derby in casa centrodestra ad attirare le maggiori curiosità. Chi lo vincerà (in termini di seggi più che valori numerici assoluti) partirà, con ogni probabilità, come il partito con maggiori chance per entrare in giunta (Pd e liste civiche permettendo). Con uno o due assessori resterà da capire in base a quanto il gruppo italiano deciderà di andare al voto e eviterà di disperderlo nelle liste che poi non entreranno in consiglio.
L’exploit in Alta Val d’Isarco
Gruppo italiano ma non solo. Mentre si accende la baruffa sul ruolo di Bolzano (Christian Bianchi ha proposto un assessorato dedicato) e sul CPR destinato proprio al capoluogo ecco che la vera trincea va scavata in quel voto rurale che permise al Carroccio di portare quattro esponenti a Palazzo Widmann cinque anni fa (salvo poi perdere Carlo Vettori strada facendo). A Bolzano, infatti, la Lega fu il primo partito (27%) così come a Laives fece il vuoto (36%) ma attenzione che nel Burgraviato strappò il 10% (secondo partito assoluto), in Val d’Isarco il 7% (meglio di Südtiroler Freiheit e Verdi), in Alta Val d’Isarco il 6% e nel comprensorio Salto-Sciliar il 5%. Numeri non roboanti ma determinanti per un seggio in più che, mai come questa volta, può fare la differenza.
Il “caso” Gardena
Non che la Lega altoatesina non sia a conoscenza di tutto questo. A dirlo sono i fatti. Nel 2018, per esempio, fu abbastanza eclatante l’exploit del partito di Salvini in Val Gardena. A Ortisei ottenne il 12% (battuti Verdi, Stf e Freiheitlichen) e a Selva Gardena il 15% (addirittura secondo partito dietro l’Svp assieme al Team K). Non a caso uno degli appuntamenti di Salvini di questa campagna elettorale dovrebbe puntare dritto verso la Gardena e al numero 7 della lista dei candidati (quindi parecchio in alto considerati i tanti big in gioco) è stato posizionato Alexander Monteleone, conosciuto titolare del Rifugio Salei a 2.200 metri di quota tra la Gardena e la Val di Fassa. Il partito sa, insomma, che quell’exploit è importante difenderlo. Se possibile confermarlo.
Si punta sul Brennero
Altro versante particolarmente abitato dalla Lega in questa campagna elettorale è quello del Brennero. Il blocco austriaco dei Tir e il ministero di Salvini forniscono l’assist ideale per insistere su un tema di forte presa per tutti i cittadini e, in particolare, la popolazione di confine. Detto dell’ottimo risultato nella zona della Val d’Isarco andando a spulciare i risultati del 2018 ecco che nel comune di Brennero la Lega ha toccato il 4,8% piazzandosi davanti a Freiheitlichen e Verdi. Dove andrà Salvini oltre a Bolzano e Gardena? Con ogni probabilità proprio al Brennero.
Le città “premiate”
Ultimo passaggio sulle città dove la scelta dei candidati ha premiato proprio quei centri che maggiormente hanno spinto la Lega in Provincia come Laives (36,9% e il sindaco Bianchi capolista) o Vadena (29,7% e la vicesindaca Martine Parise in lista). Attenzione, però, che vanno considerati ottimi risultati anche Bressanone al 12.9%, Merano al 20% e Vipiteno all’11%. C’è indubbiamente anche un forte voto tedesco che ha sostenuto il Carroccio di Salvini cinque anni fa. Forse pure per logiche di protesta. Il grosso del successo elettorale, insomma, la Lega se lo giocherà sui temi italiani, cittadini e talvolta nazionali. Attenzione, però, perché la differenza potrebbe farla confermare questa presa di valle e su un certo mondo tedesco. Il diavolo, come spesso accade, è nei dettagli.
Alan Conti