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I piccoli pensieri che fanno la differenza

Che poi, in effetti, il rischio è quello di una narrazione tossica. Dato che la cattiva notizia colpisce più della bella (è una valutazione oggettiva, non morale, che piaccia o meno) il pericolo alla lunga è quello di dipingere una #Bolzano peggiore di quella che è. La campagna elettorale, in questo, non aiuterà perché ci sono forze politiche che hanno tutto l’interesse a tinteggiare una Caracas da qui a maggio. 

Cosi prendiamoci ancora il tempo di sottolineare qualcosa di bello. 

Leggevo l’altro giorno un post sul gruppo “Bolzano in Comune”. Una signora raccontava di essere rimasta molto colpita da un tassista che, al buio, a fine corsa ha atteso il suo ingresso nel portone di casa prima di ripartire. Senza lasciarla sola per strada o in cortile.

Non è tanto il post (comunque bello) ad avermi colpito ma i commenti.

Diverse altre bolzanine, infatti, hanno riportato la stessa esperienza. Da questo intuisco sia un modus operandi piuttosto diffuso nella categoria e mi sembra una delicatezza significativa.

Un piccolo gesto, forse persino scontato anche se non dovuto. In tempi dove il racconto della violenza è protagonista costante, tuttavia, bisogna saper riempire anche l’altro piatto della bilancia.

Quello dei piccoli pensieri che fanno la differenza.

✍️ Alan Conti 

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