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Uil Scuola: “Gite scolastiche, rafforzare l’educazione di base e il rapporto genitori-docenti”

La tragedia in Valle Aurina ha scosso il mondo della scuola. La responsabilità dei docenti nelle uscite didattiche torna ad essere un tema di attualità. La Uil Scuola chiede un rafforzamento del patto tra scuola e famiglia: “Molto dipende dall’educazione di base che oggi è minore”

di Alan Conti

Una tragedia che ha scosso profondamente il mondo della scuola riportando in primo piano un nodo importante: la responsabilità dei docenti durante le gite scolastiche. La morte del giovane tredicenne tedesco caduto dal balcone in Valle Aurina addolora profondamente anche il sindacato della Uil Scuola e ripropone un tema che nell’organizzazione scolastica è delicato. “Personalmente – spiega il segretario regionale Marco Pugliese – ho accompagnato classi in più di 40 gite e circa il 20% di queste per più giorni. Circa due all’anno e, talvolta, in sostituzione di alcuni colleghi che non intendevano accompagnare. Ricordiamo, infatti, che le uscite didattiche non sono una mansione obbligatoria ma facoltativa. Lo si fa praticamente gratis e con rischi enormi”.

L’educazione di base come passo avanti

Fino a qui lo status quo. Ora però va fatto qualche passo in avanti. “Dobbiamo comprendere questi meccanismi imprevedibili. Per quanto terribile è difficile ipotizzare un controllo quando i ragazzi si trovano in camera d’albergo per dormire e uno di loro decide di giocare a nascondino uscendo dalla finestra. È chiaro che si tratta di qualcosa che fuoriesce dalla prevedibilità. Puoi controllare quanto vuoi ma un fatto così non è immaginabile: non puoi essere ovunque ed esiste una mobilità individuale innegabile. Purtroppo diventa sempre più difficile andare in gita anche perché manca un’educazione di base. Mettersi d’accordo con i ragazzi è più complesso rispetto a qualche anno fa. Di certo non aiuta la delegittimazione dell’insegnante che, talvolta, avviene nelle famiglie. Persino i social network, in questo contesto, possono rappresentare un pericolo spingendo a situazioni pericolose per documentarle e postarle. Dobbiamo ripartire dal famoso patto tra casa e scuola, famiglia e insegnante. Questo rapporto va consolidato e, a volte, ricostruito. Alcune volte ci vogliono mesi di preparazione per portare alcuni studenti in uscita didattica ma la gita rimane, di per sé, un ottimo strumento a disposizione della scuola. Non buttiamo il bambino con l’acqua sporca ma impegniamoci a migliorarlo con determinazione”.

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