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Divieto di smartphone a scuola, la mozione in consiglio

Una mozione che guarda alle scuole dell’Alto Adige, ma con uno sguardo rivolto all’Europa. È quella che sarà discussa questa settimana in Consiglio provinciale e che punta a introdurre nuove misure sull’uso dei telefoni cellulari in ambito scolastico. A firmarla sono i consiglieri Harald Stauder, Anna Scarafoni e Angelo Gennaccaro, convinti della necessità di intervenire per proteggere la qualità della didattica, la capacità di concentrazione degli studenti e il benessere sociale delle classi.

L’atto prende spunto da numerosi studi scientifici internazionali, in particolare da una recente ricerca dell’Università di Augusta, che ha evidenziato come la sola presenza di uno smartphone, anche non utilizzato, riduca la capacità cognitiva di chi lo possiede. Un impatto che si rivela ancora più pesante per gli studenti meno strutturati o più vulnerabili. Dati che si allineano con quelli raccolti nel Regno Unito, dove l’introduzione di divieti sull’uso del cellulare nelle scuole ha portato a un miglioramento generalizzato dei risultati scolastici e della qualità delle relazioni interpersonali tra coetanei.

    La mozione, che sarà sottoposta al voto nei prossimi giorni, chiede alla Giunta provinciale di valutare se e come sia opportuno introdurre delle restrizioni sull’uso dei telefoni cellulari nelle scuole altoatesine, tenendo conto delle specificità linguistiche e organizzative del sistema scolastico locale. Allo stesso tempo, si propone di rafforzare il percorso formativo già in parte avviato dal Forum Prevenzione nelle scuole medie, attraverso un’azione educativa diffusa che aiuti ragazze e ragazzi a utilizzare il cellulare in modo critico, consapevole e responsabile.

    Il Forum Prevenzione è già attivo con progetti specifici, come il cosiddetto “patentino per lo smartphone”, destinato a docenti e studenti per imparare a gestire correttamente i dispositivi digitali. L’obiettivo ora è estendere questo approccio a livello provinciale, creando un quadro organico e strutturato di formazione digitale, che affianchi l’eventuale introduzione di nuove regole.

    Il tema si inserisce in un dibattito ampio, che coinvolge da tempo anche altri Paesi europei. In Francia, ad esempio, dal 2018 è vietato l’uso del cellulare nelle scuole primarie e medie. In Italia, invece, le linee guida del Ministero vietano l’utilizzo dei cellulari durante le lezioni, ma lasciano spazio a regolamenti interni delle singole scuole.

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