Cristallo, ti vogliamo bene da 20 anni (e più…)
Il Teatro Cristallo compie 20 anni e ci ricorda, come un benchmark fisico e culturale, che i quartieri di Bolzano possono serenamente culllare un’istituzione di identità nazionale tra le proprie strade. Senza timori reverenziali.
Lo ha sottolineato anche il sindaco di Bolzano Claudio Corrarati alla presentazione della nuova stagione auspicando spettacoli “capaci anche di uscire dalle sale, magari connettendosi al mercato di piazza Matteotti attraverso via Rodi”.
La visual identity dei 20 anni è un elegante rimando continuo all’atmosfera floreale seguendo il claim della linfa vitale. La sensibilità per la veste grafica è sempre alta e il rimando metaforico della presidente Franca Toffol consequenziale: “Le radici colmano distanze e si permeano di ciò che hanno intorno”. L’accenno all’ulivo porta, ovviamente, con sè un messaggio di pace.
Il cartellone stagionale è come sempre ricchissimo: citare tutti gli spettacoli diventa elenco, citarne solo alcuni limitante. Si va dagli approfondimenti internazionali al linguaggio empatico con i cani passando per omaggi a Max Pezzali e la penna di Shakespeare. C’è uno spettacolo sulla morte e c’è la danza, c’è la feroce ironia di Natalino Balasso, la musica di Guccini, Anna Carol, Dardust, Altan che disegna la Pimpa, le Pigotte Unicef e ci sono le marionette. I canali del Cristallo sono il posto giusto per trovare i dettagli.
Ora e per tutto l’anno.
Il Cristallo è anche (forse soprattutto) la gente che lo abita ogni giorno. La struttura organizzativa e amministrativa ma anche chi tira le corde del palco quando ogni sedia è vuota. Lo sono i deliziosi baristi di un locale che, in un semplice caffè, avvicinano ancora di più l’istituzione alla città e alle strade del rione.
Saremo fortunati noi ma in tutti loro abbiamo sempre raccolto un sorriso.
C’è un teatro, insomma, che apre le sue braccia alla città forte di una storia che è di popolo ben oltre i suoi 20 anni dalla riapertura.
Al Cristallo i bolzanini vogliono bene da sempre: glielo volevano anche i nostri nonni, per capirci.
Ogni cartellone, nel mentre, è una carezza al futuro con l’attenzione messa alla proposta per i bambini.
Bolzano spesso si interroga su come creare identità nei quartieri e talvolta si dimentica di guardare ciò che già c’è: valorizzare una storia, renderla moderna, annaffiarla della possibilità di crearsi una sua identità ora e nel futuro.
Non è facile, no.
Ma nemmeno impossibile a volerlo davvero.
Che sia un compleanno di semina.
✍️ Alan Conti

