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”Mercato Centrale e WaltherPark per allargare i confini”

«È come se non fossimo a Bolzano. Tutti dicono la stessa cosa: sembra un altro posto». Valeria Picone sorride parlando del suo nuovo locale Nennè, pizzeria e friggitoria appena aperta dentro il Mercato Centrale di WaltherPark. L’imprenditrice bolzanina, già titolare della pizzeria Piccerè in via Crispi, ha accolto con entusiasmo questa nuova avventura nel cuore della città. Abbiamo voluto approfondire la sfida da un punto di vista imprenditoriale. 

«L’apertura è stata intensa, ma bellissima – racconta –. I numeri del primo weekend sono stati folli, anche se sappiamo che è presto. La speranza è di mantenere questo trend. Il 15 ottobre, a ridosso dell’inaugurazione, ero convinta di dover rimandare: c’era tantissimo da fare. Ma il team di WaltherPark è stato straordinario, veloce, professionale. Hanno fatto qualcosa di incredibile».

La proposta di entrare a far parte del Mercato Centrale, comunque, è arrivata quasi per caso. «Una sera ho avuto a cena Umberto Montano, fondatore del Mercato Centrale, insieme a tutto lo staff e al direttivo del WaltherPark. Da quella serata è nata una chiacchierata informale, poi l’incontro vero e proprio. Mi hanno fatto capire subito che il progetto era una grande novità per Bolzano e non potevo non farne parte». Per Valeria la scelta è stata dettata più dall’entusiasmo che dal calcolo al millimetro. «La sinergia che si crea qui è stupenda. Bevi un caffè con un collega, pranzi con un altro e alla fine ti ritrovi a condividere idee e stimoli. Non ci sono conflitti, come a volte capita nella ristorazione tradizionale. Lavorare accanto a colossi del settore, molti dei quali hanno già altri punti vendita nei Mercati Centrali di Milano o Firenze, è un’occasione di crescita enorme. Sto imparando tantissimo sulla logistica, sull’organizzazione e sul modo di fare impresa. Il confronto è potenzialità».

Anche sul piano pratico, l’esperienza è impegnativa con la capacità di creare occupazione. «Abbiamo dodici persone fisse, lavoriamo sette giorni su sette e teniamo standard molto alti di qualità e servizio. La sfida più grande è conciliare la velocità richiesta da un contesto come quello di un centro commerciale con la cura che contraddistingue il nostro modo di lavorare. A volte preferiamo far aspettare mezz’ora in più avvertendo il cliente piuttosto che rinunciare alla qualità. È la strada che abbiamo voluto intraprendere».

Il progetto Nennè, per Picone, rappresenta anche un nuovo modo di costruire il rapporto con i clienti. «La fidelizzazione è diversa. Qui è fondamentale il contatto diretto, il volto di chi cucina. Il cliente si affeziona al metodo, non solo al prodotto. Il fatto che sull’insegna ci sia la mia faccia è un moltiplicatore: di garanzia del metodo ma anche di responsabilità verso chi arriva. Molti che ci conoscono da Piccerè vengono a cena qui e poi tornano per il dessert di là. Si crea un legame nuovo, quasi familiare. Sicuramente molto diretto».

La contaminazione, anche gastronomica, è uno dei punti più stimolanti. «Abbiamo inserito nel menù la pizza Carbonara con la “carbocrema” nata da una partnership con Savino Tartufi. È un piccolo esempio di come stiamo sperimentando. Per me questo è un mondo che si apre, un nuovo lancio importantissimo». E i rapporti con WaltherPark e Mercato Centrale? Chiaro, si tratta di accordi privati quindi difficilmente valutabili da fuori ma per qualcuno, nel chiacchiericcio, sarebbero alla lunga difficili. “Guardi, dipende da ogni singola situazione chiaramente. Per quello che riguarda me io sono sola e investo in modo personale. Inserirsi in questo contesto è, banalmente, come avere un socio dalle enormi potenzialità e dalla grande progettualità. Quindi ci sta assolutamente come avventura: sia dal punto di vista del business imprenditoriale sia per la crescita personale e di tutto l’ecosistema dei miei locali”. 

✍️ Alan Conti 

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