La gustosa sfida di Pasta Markt: “La pasta perfetta in quattro minuti”
All’interno del nuovo supermercato MPreis di via Grappoli a Bolzano una gustosa sfida imprenditoriale che scommette sulla bontà della pasta fresca. Si chiama Pasta Markt e il concept prevede di scegliere la propria pasta, il proprio sugo e aspettare soli quattro minuti. Abbiamo incontrato il founder Leandro Longo
Immagina di aver voglia di una pasta precisa, di un sugo specifico e di poter ordinare tutto al bancone dentro un supermercato e gustarlo in quattro minuti. Oppure ordinare un piatto di pasta di livello direttamente a casa. È l’innovativo concept del brand Pasta Markt che approda a Bolzano all’interno del supermercato MPreis di via Grappoli dopo aver conquistato la suggestiva Old Street a Londra. Abbiamo deciso di conoscere meglio questo progetto parlandone direttamente con l’ideatore Leandro Longo che ha deciso di investire sulla piazza bolzanina dopo dieci anni di soddisfazione nel Regno Unito. Una scommessa, certo, ma soprattutto un business ragionato che si basa su un know how decennale che ha portato a ricette sempre più accurate per la pasta fresca senza mai allontanarsi dal faro della qualità delle materie prime e della genuinità. Valori splendidamente incarnati da Imma Maria Serra che occupa il bancone di Bolzano con tutto il suo amore per la cucina mediterranea foglio delle origini lucane e pugliesi. Sul gusto autentico non si transige. Come premette Longo.
“È il nostro caposaldo e punto di partenza. La qualità della materia prima che si riflette sul prodotto finale grazie a procedimenti semplici ma curati nel dettaglio”
Partiamo subito dal luogo dove vi trovate. Un supermercato. Anzi, il nuovo punto vendita del brand MPreis in via Grappoli.
“Siamo molto contenti di essere qui ma, allo stesso tempo, sottolineiamo come la nostra sia un’attività a sé stante rispetto al supermercato. Si può tranquillamente venire direttamente da noi solo per un’ottima pasta”


Il concept mira alla rapidità del pasto ma senza doversi piegare al junk food.
“Assolutamente. La forza della nostra proposta è l’idea di scegliere la propria pasta e il proprio sugo, attendere al massimo quattro minuti e ottenere un piatto caldo, sano e cucinato come se si fosse a casa propria o in trattoria. Un modo per venire incontro alle esigenze di velocità del mondo contemporaneo senza dimenticare la tradizione della nostra cucina. Una soluzione che può fare la differenza indistintamente per lavoratori, studenti o famiglie. Un format che a Londra ha fatto breccia e conquistato la clientela. A maggior ragione può venire incontro al gusto degli italiani che sono dei veri cultori della pasta di qualità”
Si deve, però, consumare subito il piatto…
“Non per forza. La pasta si può consumare subito o dopo aver percorso tragitti brevi ma anche dopo averla portata a casa più lontano. Per questo motivo siamo presenti anche sulla piattaforma Deliveroo. Abbiamo una fruibilità di prodotto estremamente versatile e abbiamo lavorato per questo”+


Non si raffredda con una consegna o un tragitto molto lontano?
“La tecnologia dei box contenitivi che usiamo è di alto livello. La temperatura di un buon piatto di pasta fresca viene mantenuta. Lo dico con cognizione di causa perché io stesso mi sono occupato di telefonare personalmente ai primi clienti che hanno ordinato una nostra pasta su Deliveroo. Volevo capire se il prodotto mantenesse la sua qualità. Ho ricevuto feedback positivi e incoraggianti”
La pasta, però, si può anche acquistare cruda.
“Certo. Così come i prodotti già preparati come le lasagne o le melanzane alla parmigiana sono pensati per essere ottimi dopo un breve riscaldamento in microonde che possiamo fare sia in-store ma che può ovviamente effettuare anche il cliente a casa”

Come sono stati i primi feedback?
“Molto positivi. Tante persone acquistano semplicemente la pasta fresca ma ci teniamo che sempre più persone provino anche il piatto cucinato perché ne siamo convinti e orgogliosi. Nelle prossime settimane faremo delle promozioni specifiche in questo senso perché vediamo che chi prova la nostra pasta poi ritorna. È il nostro orgoglio. È stato bello ricevere l’interesse e l’apprezzamento anche di tanti turisti e visitatori. Con il Mercatino di Natale possiamo essere una soluzione ottima pure per loro che non sempre hanno voglia o tempo di andare al ristorante ma magari non vogliono nemmeno limitarsi a un panino”
Perché la vostra pasta è diversa?
“È diversa da quella industriale perché segue una ricetta dell’impasto nostro ed esclusivo che abbiamo messo a punto in dieci anni di lavoro rispettando pienamente la tradizione e ascoltando i feedback dei clienti. Dalle tagliatelle ai tortellini passando per le caramelle di carne. Tutte le nostre paste sono freschissime e vengono sottoposte a un controllo di qualità determinato da parametri specifici. Non c’è alcun conservante: solo ingredienti naturali. Il prodotto, proprio per questo, va venduto e consumato in poche ore. Le salse, invece, sono tutte realizzate artigianalmente nel nostro laboratorio così come le melanzane alla parmigiana, le lasagne, gli arancini, il pollo e altri piatti caldi”
E il costo?
“Parliamone con un esempio”
Volentieri…
“L’altro giorno sono arrivate al bancone una mamma con la figlia. La bambina aveva una lasagna congelata nel carrello e, scherzando, le ho fatto notare che doveva preferire quella fresca. Mi ha giustamente ribattuto che quella che aveva nel carrello costava 6,50 euro mentre la nostra lasagna 8,50 euro”
Aveva ragione?
“Ovvio, è matematica. Poi, però, bisogna iniziare un discorso diverso. Di educazione alimentare prima ancora che commerciale. Ho spiegato alla bambina e alla madre che la nostra lasagna era realizzata con pasta fresca di giornata senza alcun conservante e che la besciamella era interamente fatta in casa nel laboratorio dietro al bancone. Identico discorso per il ragù realizzato partendo dalla materia prima di pomodori certificati e di qualità. La spolverata di formaggio sopra, da noi, non è un semplice mix di formaggi ma solo Grana Padano DOP. Tutto questo condensato in una differenza di due euro. A quel punto la domanda la faccio io a tutti: è davvero così tanto in più?”.