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Uccelli uccisi: “Servono pene più severe”

Il caso del #piccione abbattuto con un’arma da fuoco a #Bolzano non è un episodio isolato. Lo denuncia la senatrice SVP Julia #Unterberger, presidente del Gruppo Per le Autonomie al Senato, che punta il dito contro pratiche diffuse di #maltrattamento e #uccisione di uccelli, soprattutto nel periodo primaverile.

“Non si colpiscono solo esemplari adulti, ma anche i #nidi: uova e piccoli vengono rubati per essere usati come richiami vivi nella caccia. È una pratica vietata, ma le sanzioni non bastano a fermarla”, afferma Unterberger.

Proprio per questo la senatrice ha presentato una serie di emendamenti al disegno di legge sui reati contro gli animali, attualmente in discussione in Commissione Giustizia al Senato. Le proposte puntano a: inasprire le #pene per chi viola il divieto di uccellagione (già previsto dalla legge 157/1992), vietare la #caccia agli uccelli canori, introdurre il divieto assoluto di utilizzo dei #richiami vivi.

Unterberger sottolinea anche le lacune della normativa italiana, già nel mirino dell’Unione Europea: “La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per il mancato rispetto della Direttiva Uccelli. Le Regioni possono autorizzare #abbattimenti anche in zone protette e in periodi vietati, e sono ammesse deroghe all’uso del piombo nelle zone umide, in violazione del Regolamento REACH”. Dal 2022, la tutela degli animali è entrata nella Costituzione come principio fondamentale. Per la senatrice, è tempo che anche la legge statale si adegui a questo cambiamento.

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