Aculei di istrice a ponte Roma, nuovo insediamento?
Un nuovo possibile indizio della presenza dell’istrice in Alto Adige arriva da Bolzano. Nelle scorse ore un volontario del CRAB – il Centro Recupero Avifauna ed Animali Selvatici – ha rinvenuto un aculeo in zona Ponte Roma. La foto, scattata immediatamente dopo il ritrovamento, mostra un aculeo lungo, affusolato, con le tipiche bande bianche e nere: una morfologia compatibile con quella dell’istrice comune (Hystrix cristata), un grande roditore notturno in espansione verso nord da diversi anni. Il ritrovamento è significativo perché si aggiunge ai pochi, rarissimi indizi raccolti in provincia negli ultimi anni. L’ultimo caso noto risale al 2021, quando alcuni ricercatori del progetto di monitoraggio della biodiversità coordinato da Eurac Research confermarono la presenza di aculei a Villandro e, prima ancora, nel 2020 in zona Vadena. Si trattava delle tracce più settentrionali mai documentate in Europa per questa specie.

L’istrice, già stabile da molti decenni nell’Italia centrale e meridionale, ha esteso in modo costante il proprio areale verso nord, favorita da cambiamenti climatici, inverni più miti e protezione normativa. La presenza stabile in Trentino è ormai confermata da anni, con riproduzioni accertate in diverse valli. Più complessa invece la situazione altoatesina: ad oggi non esistono avvistamenti certi di un individuo vivo né immagini da fototrappole, ma solo ritrovamenti sporadici di aculei. Questi elementi sono considerati «tracce di passaggio»: indizi che suggeriscono la possibilità che singoli individui esplorino territori nuovi, senza però stabilirvi una popolazione. Il fatto che gli aculei siano stati rinvenuti in luoghi diversi – e con microclimi molto differenti – è stato interpretato come segnale di dispersione naturale.
La zona di Ponte Roma è caratterizzata da una combinazione di boschetto ripariale, aree di transito ecologico lungo l’Isarco e spazi relativamente tranquilli nelle ore serali: un ambiente potenzialmente adatto al passaggio di un istrice, sebbene non necessariamente idoneo per la sua riproduzione stabile. Secondo gli esperti, un singolo aculeo non può essere considerato la prova della presenza continuativa della specie, ma rappresenta comunque un segnale da monitorare con attenzione, soprattutto se dovessero emergere ulteriori ritrovamenti.
Gli studi raccolti finora delineano una situazione molto particolare in Alto Adige: nel 2020 a Vadenaritrovati tre aculei su una strada forestale a bassa quota, in un ambiente caldo e relativamente idoneo. Nel 2021 a Villandro (1790 m): ritrovato un singolo aculeo in bosco di conifere, ambiente considerato poco adatto alla specie. E adesso nel 2025 a Bolzano, Ponte Roma: il nuovo ritrovamento. Il mosaico che emerge è quello di una specie che sta testando i confini settentrionali del suo habitat, ma che non ha ancora trovato condizioni favorevoli per stabilirsi in modo stabile nella provincia. Va comunque ricordato che l’istrice è una specie protetta, è un animale pacifico, notturno e poco incline al contatto con l’uomo e gli aculei non vengono “lanciati”, ma si staccano facilmente quando l’animale si difende o sfrega contro rami e rocce.
✍️ Alan Conti
AGGIORNAMENTO ORE 13.45 DEL 14/11
A fronte delle tante segnalazioni ricevute circa la somiglianza dell’aculeo con i galleggianti da pesca abbiamo chiesto ulteriore conferma al volontario. “Assolutamente no. Conosco bene i galleggianti e questo non lo era nonostante la somiglianza. Anzi, era estremamente morbido e di consistenza diversa. Un mio amico si è proposto di analizzarlo in laboratorio e, in questo modo, sapremo anche fornire delle informazioni in più sul ceppo di appartenenza”.

