Sì, Laives può sfidare Miami
Dall’ironia de Il Giornale alla realtà: il progetto Renneria porta Laives tra le finaliste del World Architecture Festival 2025
Che Laives potesse un giorno trovarsi affiancata a città come Miami per giocarsi un titolo mondiale era improbabile. E invece è successo nel mondo dell’architettura. Il progetto Renneria, firmato dallo studio NOA* e promosso dal gruppo Gazzini, è entrato nella rosa dei finalisti del World Architecture Festival 2025, il più importante appuntamento globale dedicato all’architettura contemporanea, che quest’anno si terrà proprio a Miami. Un risultato che non solo porta l’Alto Adige nel cuore della comunità internazionale del design urbano, ma sorprende per la sua origine: un piccolo comune della Bassa Atesina che si ritrova citato nelle stesse pagine di metropoli come Seattle, Seoul o Auckland.

Un caso di studio internazionale
Appena presentato, Renneria ha attirato l’attenzione della stampa specializzata. Ne hanno parlato testate internazionali come World Architecture Community, E-Architect, Archiportale, Platform Architecture, Italianish.co.uk, Interiors Now, Mag dettagli, DesignMag, It Boltwise, NewsBreak, Deal Magazin, Gooood, DesignBox e Designboom, che lo definisce “un masterplan plasmato dall’agricoltura in un villaggio compatto tra le Dolomiti”. Vanno considerate anche le menzioni su Hype and Hyper, Archilovers, Muuz, Cozyvibe (sito greco), Sayart, Estudio Arquitectos (spagnolo), Decor Calvoire, Architectural Wise uno molto approfondito su Caterialog in tedesco. Anche Professione Architetto e Portofino News gli ha dedicato un approfondimento, segnalando come il quartiere stia già diventando un caso di studio sul tema della rigenerazione sostenibile. Il progetto nasce ai piedi delle Dolomiti, all’interno del comune di Laives, in un’area che negli ultimi anni ha conosciuto una crescente pressione abitativa (comprendendo anche Bolzano). Secondo il quotidiano nazionale Il Giornale, le analisi di settore indicano che, nella sola area urbana e suburbana, saranno necessari oltre 8.000 nuovi alloggi nei prossimi dieci anni, in un contesto dove la scarsità di suolo edificabile e la tutela paesaggistica spingono verso modelli abitativi più compatti e rispettosi dell’ambiente. Una necessità oltre che una scelta.
Un quartiere senza auto e immerso nel verde
Renneria prevede la realizzazione di oltre 800 appartamenti in un quartiere completamente privo di automobili al suo interno: la viabilità sarà organizzata in modo perimetrale, lasciando il cuore del progetto a pedoni e biciclette. Ci saranno scuole, strutture sanitarie, spazi culturali, servizi per famiglie e un mercato di quartiere, oltre a un collegamento pedonale diretto con il Seit e un belvedere panoramico. Oltre sette ettari di verde contribuiranno alla mitigazione del microclima e alla salvaguardia della biodiversità. Tutti gli edifici saranno realizzati secondo standard CasaClima e LEED, con un apporto significativo da fonti rinnovabili. Aspetti che catturano sempre. Laives vicina a metropoli di caratura mondiale fa sorridere anche il sindaco Giovanni Seppi. “Un altro paio di progetti cittadini avevano ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali come quello della piazza. Ovviamente siamo contenti e orgogliosi di raggiungere livelli di eccellenza su scala internazionale. Il Progetto Renneria è bello, innovativo e interessante. Ovviamente, poi, per passare dalla carta al cantiere bisogna avere tempo e valutare le difficoltà oltre a considerare il fabbisogno abitativo. Di certo essere affiancati a certe città è piacevole”.

Architettura e inclusione
Ma la vera forza di Renneria, riporta Il Giornale, è forse nella sua dimensione sociale. Parte delle residenze sarà destinata a categorie specifiche — studenti, anziani, forze dell’ordine e giovani coppie — per costruire una comunità equilibrata e inclusiva. L’obiettivo è creare un quartiere vivo, accessibile e diversificato, dove spazi pubblici e funzioni condivise favoriscano nuove forme di socialità urbana. La candidatura del progetto al World Architecture Festival proietta Laives su una scena che di solito appartiene a metropoli globali e capitali del design. Non è solo un riconoscimento tecnico, ma anche un segnale simbolico: dimostra che l’innovazione architettonica e la sostenibilità possono nascere anche nei centri periferici, lontano dai riflettori internazionali. Insomma Laives diventa un segnale per la community mondiale di architetti in cerca di ispirazioni pionieristiche e possibili.
✍️ Alan Conti

