Perché l’opposizione può far cadere Corrarati non entrando in aula?

Il “gioco delle surroghe” nel Comune di Bolzano, spiegato facile…

Cosa sono le surroghe?

Quando un consigliere comunale si dimette (come nel caso di Scarafoni, Zanin e Salvadori), il consiglio deve formalmente votare la surroga, cioè l’ingresso del primo dei non eletti della stessa lista o coalizione. Ma c’è un dettaglio cruciale:
la surroga deve essere approvata con il numero legale di consiglieri presenti in aula.

Se l’opposizione resta fuori dall’aula (come ha fatto), e la maggioranza è in difficoltà numerica (come avviene dopo tre dimissioni), non si riesce a votare le surroghe. Il risultato? I consiglieri dimissionari non vengono sostituiti, il consiglio rimane monco e fragile, e la maggioranza non riesce neppure ad aprire le sedute.

Perché è un “gioco politico”?

Perché l’opposizione può bloccare le surroghe semplicemente non entrando in aula: così impedisce il raggiungimento del quorum e congela il reintegro della maggioranza. È una strategia legittima ma estremamente incisiva, perché può:
• paralizzare il consiglio, rendendolo non operativo;
• delegittimare la giunta, mostrandola come instabile;
• e se protratta nel tempo, portare a una crisi vera e propria, fino allo scioglimento del consiglio.

Cosa sta succedendo a Bolzano

Nel caso di Bolzano:
• Tre consiglieri di maggioranza si sono dimessi.
• L’opposizione (centrosinistra e civiche) ha fatto mancare il numero legale.
• La giunta Corrarati non ha potuto avviare i lavori, né votare le surroghe.
• Il vicesindaco Konder era assente, aggravando la situazione.
• Il rischio è che, se l’opposizione tiene duro, l’amministrazione cada per implosione.

Il gioco delle surroghe è diventato l’arma dell’opposizione per far cadere una giunta già traballante. Non servono mozioni di sfiducia o proteste clamorose: basta non entrare in aula. E a Bolzano questo potrebbe trasformarsi in una crisi istituzionale vera e propria.

✍️ Marco Pugliese