Mercatino, anatomia di una macchina da 50 milioni
Il Mercatino di Natale di Bolzano non è un evento folcloristico ma un generatore di valore misurabile. Le ultime rilevazioni disponibili parlano di circa 900.000 visitatori e di almeno 50 milioni di euro di indotto, cifra confermata da più fonti locali. Significa che ogni giorno il centro città assorbe mediamente 20–25.000 persone (anche se l’afflusso non è costante con lo stesso numero di visite ogni giorno). Comunque un flusso paragonabile a un grande concerto nazionale, ma distribuito per oltre quaranta giorni. La Camera di Commercio fornisce la chiave interpretativa: il visitatore medio spende 47 euro negli stand e 93 euro nella città. Totale: 140 euro pro capite.Moltiplicato per 900.000 visitatori, si ottengono 126 milioni potenziali di spesa complessiva, anche se la stima più prudente, che elimina doppioni e pesi turistici, colloca l’impatto reale nella forchetta 50–80 milioni.
Il dato strutturale è ancora più rilevante: i cinque mercatini altoatesini nel loro complesso, qualche anno fa, generavano 32 milioni di euro. Oggi Bolzano da sola supera quel livello. L’organizzazione costa circa 490.590 euro l’anno, con un rapporto costo/beneficio che supera 1:100: ogni euro investito ne produce più di cento nell’economia locale.
Tra pernottamenti, commercio, ristorazione e trasporti, il mercatino rappresenta il picco economico più intenso dell’anno. In alcuni comparti – hotel e food – la settimana di Sant’Ambrogio vale come un mese medio. La sola mobilità urbana registra in dicembre aumenti del +25% nei parcheggi e oltre +30% nel trasporto pubblico. Il paradosso è che questa potenza concentrata evidenzia la fragilità del resto dell’anno. Il mercatino funziona perché mette in moto un ecosistema coordinato: la sfida è estendere questa logica anche oltre dicembre, trasformando un successo stagionale in una strategia economica stabile.
⌨️ Marco Pugliese

