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La sai la differenza tra pubblico e privato?

Benvenuti alla prima puntata della nostra rubrica dedicata alla #macroeconomia, un viaggio alla scoperta di come funziona davvero l’economia globale e il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale. Approfondiremo anche argomenti di carattere locale. Oggi ci concentriamo su una distinzione fondamentale: il debito pubblico e il debito privato.

Il debito #pubblico è l’ammontare di denaro che uno Stato deve ai suoi creditori, siano essi interni (cittadini, banche nazionali) o esteri. È, in sostanza, il “conto” che lo Stato deve pagare per finanziare spese superiori alle entrate. Il debito #privato, d’altra parte, comprende i debiti accumulati da famiglie e imprese. Può trattarsi di mutui, prestiti personali o obbligazioni emesse da aziende.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le grandi crisi economiche spesso non sono causate dal debito pubblico, bensì dal debito privato. Un esempio lampante è la crisi finanziaria globale del 2008, originata da un eccessivo indebitamento delle famiglie statunitensi, in particolare sui #mutui subprime. Quando le famiglie e le imprese non riescono a ripagare i loro debiti, si innescano #fallimenti a catena che colpiscono l’intero sistema economico. Il debito pubblico, invece, tende a generare preoccupazioni più che altro di natura politica e speculativa, ma è generalmente più stabile se gestito con una base solida.

L’Italia è spesso sotto i riflettori per il suo elevato debito pubblico, che ha superato i 2.800 miliardi di euro. Tuttavia, è fondamentale leggere questi numeri nel loro contesto. A differenza di altri Paesi, gran parte del debito italiano è detenuto da cittadini, imprese e istituzioni nazionali, il che riduce l’esposizione ai mercati internazionali. Due terzi del debito pubblico italiano è in mano a italiani.

L’Italia possiede oltre 2.400 tonnellate d’oro, la quarta riserva aurea più grande al mondo, un patrimonio che garantisce una base solida al nostro sistema economico. Gli italiani detengono un patrimonio privato che supera i 9.000 miliardi di euro, tra beni immobili e liquidità. Questa ricchezza è oltre tre volte il debito pubblico.

Il sistema economico italiano genera oltre 3.800 miliardi di euro di volumi, dimostrando la vitalità delle nostre imprese e la loro capacità di competere sui mercati globali. L’Italia ha un #avanzo primario positivo, ovvero le entrate dello Stato (escluse le spese per interessi sul debito) sono superiori alle uscite. Questo significa che la gestione fiscale, al netto degli interessi, è virtuosa.

Se guardiamo non solo al debito pubblico ma al debito aggregato (che include anche il privato), l’Italia emerge in una posizione decisamente migliore rispetto ad altri Paesi sviluppati. La ricchezza privata degli italiani, le riserve auree e il basso indebitamento delle famiglie compensano ampiamente il peso del debito pubblico.

La narrativa sul debito pubblico italiano è spesso fuorviante. Se si considera il quadro generale, che include il debito #aggregato, la situazione italiana è tutt’altro che preoccupante. Una gestione responsabile e una maggiore consapevolezza dei nostri punti di forza possono ribaltare le percezioni internazionali.

Alla prossima puntata, dove esploreremo come le politiche monetarie della BCE influenzano il nostro debito pubblico e la nostra economia.

*Marco Pugliese è un giornalista economico specializzato in macroeconomia e finanza internazionale, educatore finanziario AIEF, membro di Labee,  insegna educazione finanziaria e cultura industriale, direttore generale di OpenIndustria e formatore aziendale professionista AIF” 

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