La Dea del caos sul post elezioni: Svp verso Caramaschi e Gennaccaro verso una vittoria di Pirro?
BOLZANO. Partiamo da due assiomi : si governa con 23 consiglieri (su 45), Renzo Caramaschi e Roberto Zanin ne hanno eletti rispettivamente 16 a testa, quindi con la Svp (7) possono governare senza altri partiti
Le elezioni politiche bolzanine portano in dote due vincitori: la Lista Gennaccaro e la Svp. Zanin non ha sfondato come gli exit poll facevano intendere, il Pd ha perso due consiglieri e le due coalizioni sono divise da una manciata di voti, di fatto partono dalla stessa percentuale e soprattutto dallo stesso numero di consiglieri.
La Svp spinta da Achammer pare appoggiare Renzo Caramaschi: la motivazione è politica e legata a Fratelli d’ Italia. Il partito della Meloni rappresenta una resurrezione d’ Alleanza Nazionale, formazione politica con cui il partito altoatesino ha difficoltà di dialogo da sempre, causa questioni concettuali.
Tramonta l’ipotesi “blockfrei”?
La Svp, per logica, potrebbe stare alla finestra ed attendere un vincitore prodotto dall’elettorato italiano, in ogni caso governa e perfino mettendo dei paletti. Chi vuol governare Bolzano ha bisogno dei suoi sette consiglieri. Potrebbe però spingersi oltre, sostenere (non pesantemente con accordo scritto ufficiale) il sindaco uscente ed allo stesso tempo tenersi pronta al salto in caso di vittoria di Zanin, non avendo vincoli reali. La Svp potrebbe chiedere a Caramaschi assessorati “pesanti”, come la viabilità, visto che i Verdi sono in coalizione e non soggetti a trattativa. Questo è uno dei nodi fondamentali.
Il caso Gennaccaro
La vittoria della Lista Gennaccaro è innegabile, da 2 a 4 consiglieri ed una valanga di voti. Ma come far pesare questa vittoria? Il Comune può essere governato senza la presenza della Lista Gennaccaro. Rimane una via: appoggiare Zanin e rientrare in caso di vittoria.
Le variabili del ballottaggio
Caramaschi e Zanin partono alla pari, entrambi hanno la stessa mole di voti. La Svp porta una forbice tra 10-15%, Gennaccaro circa un 9% e gli esclusi (italiani) un buon 6%, con il Team K come incognita (2 consiglieri ed un buon risultato). La partita si giocherà, probabilmente, su poche, se non pochissime, manciate di voti. Un appoggio di Gennaccaro avvicinerebbe (dando per scontata una presenza massiccia al ballottaggio) Zanin a Caramaschi e potrebbe trascinare anche altri delusi a votare per il centrodestra, di fatto un ribaltone. Ovviamente le variabili sono molteplici e Zanin si troverebbe a dover governare con Gennaccaro, Svp, Lega e Fratelli d’Italia (in questo caso la Svp potrebbe chiudere un occhio, la maggioranza sarebbe sbilanciata verso il centro con Lista Zanin e Lista Gennaccaro, quindi più accettabile). L’ impianto potrebbe essere un accordo sulla “governabilità” come in Provincia, a patto vengano ceduti assessorati strategici al gruppo tedesco.
Ovviamente siamo nella fantapolitica e Caramaschi risulta favorito, avendo di fatto un appoggio formale della Svp (il presidente della Provincia dal palco Pd è stato abbastanza chiaro) e sulle spalle quattro anni di governo, al partito di raccolta altoatesino interessa molto anche al continuità, anche se, in primis l’obiettivo principale rimane sempre la massima tutela degli interessi del gruppo tedesco (dal 1945 è cosi).
A Merano e Vipiteno il monolite Svp scricchiola, a Bolzano risulta ancora decisivo, con gli italiani pronti a rincorrere. Verrà mai il tempo in cui anche a Bolzano una “Große Koalition italiana” alla tedesca (un paradosso in effetti) porti gli italiani a contare qualcosa in più?
La Dea del Caos si sta divertendo in queste ore.
Marco Pugliese