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La cosmetica italiana volo dopo la pandemia

Una delle eccellenze del made in Italy è il settore della cosmetica, che nel 2022 vede crescere il proprio fatturato fino a superare i livelli pre-pandemia e prevede, per quest’anno, un ulteriore incremento

13.2 miliardi di euro, ecco quanto vale il settore cosmetico in Italia alla fine del 2022. Non solo in ripresa, dopo la pandemia, ma con numeri che superano quelli del 2019. E così, con la quasi totale sparizione delle mascherine che coprivano una generosa porzione dei nostri volti, ecco che le vendite di rossetti e fondotinta tornano a crescere, recuperando il complessivo -32% degli anni segnati dal Covid-19.

CRESCONO L’ONLINE E L’EXPORT DI COSMETICI

Gli italiani, che pur apprezzano l’acquisto online di make-up e skincare (dove si vende per 1 miliardo di euro, con una crescita nell’ultimo anno del 13,4%) sono tornati anche a frequentare i negozi fisici, con nuove insegne aperte nel post-pandemia.

Ma l’industria della bellezza non si ferma qui, prevedendo per il 2023 una ulteriore crescita del 7,7%, che si traduce in un fatturato complessivo di 14,2 miliardi di euro.  E il make-up italiano non piace solo nello stivale – dove, a partire dall’igiene personale, si utilizzano almeno 8 prodotti di cosmetica al giorno – ma anche all’estero, dove si consumano importazioni di referenze tricolori per il 43% del fatturato totale.

UN SETTORE CHE CRESCE E INVESTE ANCHE NELLE DONNE

Pochi giorni fa,commentando la prossima apertura della 54esima edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna, Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia, ha commentato con soddisfazione i risultati, definendo l’estetica in Italia come un settore che “con resilienza e un andamento anti-ciclico, ha dimostrato di saper fronteggiare le sfide imposte e derivanti prima dall’emergenza sanitaria e poi da uno scenario geopolitico complesso.”

Tradizionalmente rosa, l’industria beauty nazionale impiega circa 19.000 donne, ovvero il 54% degli addetti, che rappresenta circa il doppio della media dell’industria manifatturiera. Da un punto di vista tecnologico, i numeri si confermano positivi: le imprese investono circa il 6% del fatturato in innovazione, contro una media nazionale stimata intorno al 3%.

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