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Botte, insulti, minacce alla compagna e uno sparo in aria: è ai domiciliari

Storia di violenza e persecuzione a Merano dove una giovane trentenne ha subito aggressioni e minacce (persino di venire chiusa in cantina). C’è voluto un colpo d’arma da fuoco per arrestare l’uomo. Ai domiciliari

Ha riempito la compagna trentenne di botte, insulti e minacce. A fronte di una denuncia ha pensato bene di presentarsi dove abitava con un fucile esplodendo un colpo d’arma da fuoco in aria. Solo l’ultimo atto di una nuova ondata di messaggi persecutori dove chiedeva di ritirare la denuncia. Ora questo uomo è stato finalmente arrestato, anche se in regime di domiciliari. Una storia che è iniziata nelle scorse settimane quando il Centro Antiviolenza del Comune di Merano aveva segnalato una sospetta situazione familiare di maltrattamento e atti persecutori ai danni di una giovane meranese di 30 anni. A quel punto si sono attivati gli investigatori del commissariato di polizia in riva al Passirio con il coordinamento della Procura della Repubblica di Bolzano. Sono loro ad aver riscontrato l’effettiva veridicità e drammaticità di quanto raccontava la giovane vittima convincendola a rivolgersi agli uffici delle forze dell’ordine per trovare protezione e sostegno. Anche psicologico. L’unica strada percorribile per mettere fine a vessazioni subite per mesi. Tutto, infatti, pare essere iniziato nella primavera del 2022 proseguendo in un incubo ininterrotto sino a gennaio 2024. Quasi due anni di violenza fisica e psicologica, spesso causata da un eccessivo consumo di alcol da parte del compagno. Una convivenza divenuta un dramma insopportabile con insulti e umiliazioni ormai all’ordine del giorno. L’uomo sarebbe addirittura arrivato a vietare alla compagna di vedere parenti o amiche minacciando di chiuderla in casa o, peggio ancora, in cantina. Più volte l’ha afferrata al collo picchiandola.

Vicino a casa con il fucile

Tra novembre e gennaio gli episodi sono diventati ancora più frequenti portando la donna a vivere un perdurante stato di ansia e paura temendo per la propria incolumità e cambiando stile di vita. La denuncia di tutto questo quadro ha portato alla misura cautelare del divieto di avvicinamento e contatto con la persona offesa ai danni del persecutore. Forse un po’ poco considerando che l’uomo non le ha minimamente rispettate continuando a mandare messaggi con insulti e minacce. A tutto questo si è anche aggiunta la richiesta veemente (e il termine è sin troppo gentile) di ritiro della denuncia. C’è voluta l’esplosione di un colpo di arma da fuoco in aria nei pressi dell’abitazione della vittima per ottenere qualcosa di più. Il compagno, peraltro, è stato visto dal nonno della donna mentre imbracciava un fucile. A quel punto il GIP del Tribunale di Bolzano, su richiesta del PM, ha emesso una ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri dalla polizia di Merano. Mettendolo ai domiciliari.

Alan Conti

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