Torta Maderno, storia di un dolce che incanta sul Garda: “Mi manca solo di farla assaggiare al Papa”
TOSCOLANO MADERNO. Si chiama “Torta Maderno” e vale tanto quanto il Vittoriale. Non per importanza storica, chiaro, ma per la rilevanza che può avere nel comprendere la bellezza del versante bresciano del Lago di Garda. Per incontrarla ed assaggiarla bisogna recarsi alla forneria “Perolini” al civico 58 di via Benamati a Toscolano Maderno e non ci sono tante altre possibilità. Si trova lì e basta. Tuttavia è piuttosto semplice trovarla affidandosi all’olfatto ed inseguendo i profumi nei graziosi vicoli del borgo.
Descrivere questa torta senza gustarla è ovviamente limitante ma si tratta di una base di pasta frolla che viene farcita con morbida crema pasticcera al limone e vaniglia. Crema naturalmente fatta in casa capace di esaltare una materia prima, come il limone, tipica della riviera gardesana dei limoni. A sormontare la creazione una spolverata di zucchero a velo. Un prodotto semplice eppure capace di diventare peculiarità simbolica ricevendo il premio Pala d’Oro riservato alle creazioni culinarie di altissimo livello in Italia ma anche riconoscimenti dalla Camera di Commercio di Brescia ed un marchio di qualità appositamente studiato dal Comune di Toscolano Maderno. Si mormora anche di un ingrediente segreto ma forse è più leggenda che realtà. In ogni caso l’abbiamo assaggiata, ce ne siamo innamorati e abbiamo incontrato Giuseppe Perolini per raccontare come nasce questo gioiello.
“L’ho creata io ma il nome è di mia sorella Maria perché le donne hanno sempre quel tocco di creatività in più. Sono figlio di un pasticcere e da quando sono ragazzo cucino torte e sperimento. Mio padre era classe 1902: un uomo che si è fatto da solo attraversando due guerre con la sua arte pasticcera. Ha dato il cuore e la vita per noi figli ma ha anche preteso che ci rimboccassimo velocemente le maniche. Darsi da fare ed imparare. Lo abbiamo fatto”
Quindi è arrivata questa creazione?
“Ma in realtà non abbiamo fatto nulla di straordinario. Semplicemente unito delle bontà che il territorio ci offre da sempre. Noi, oltretutto, non siamo nemmeno originari di Toscolano Maderno, anche se ci siamo ormai dagli anni ’60. Arriviamo da Pozzolengo in provincia di Brescia. Nel 1975, però, mi sono permesso di provare questa nuova torta. Dopo 46 anni posso dire che è stata una scelta indovinata”
Chi fu il primo a farle capire che sarebbe stata un successo?
“Nessuno della famiglia – ride – ma gli stranieri. Hanno iniziato ad andarne pazzi alimentando un passaparola incredibile. Proprio qualche giorno fa è entrata in forneria una straniera con un piccolo libercolo di trent’anni fa dove si suggeriva di passare da noi per provare la Torta Maderno. Mi ha fatto sorridere ma d’altronde qui si vive con gli stranieri e meno male che questi mesi ci stanno risollevando dopo la pandemia”
I residenti locali non prendono la sua torta?
“Certo, la prendono e la amano molto. Ciò che rende possibile eseguirla in buone quantità, però, è la richiesta dei turisti. E’ anche l’elemento che ne ha fatto un prodotto del territorio riconosciuto fuori dai nostri confini”
E l’ingrediente segreto?
“Oggi mettiamo meno limone rispetto a prima perché ci siamo resi conto che inacidiva troppo e aggiungiamo un tocco di vaniglia alla crema pasticcera” (ma non sappiamo se Giuseppe ci racconti proprio tutt tutto)
Quali sono stati i clienti che le hanno dato più soddisfazione?
“Tutti sono una gioia. Tra quelli più curiosi, però, posso citare Anita Garibaldi che ci ha pure inviato una fotografia con la torta per ringraziarci. Oltre a lei abbiamo servito diversi cardinali. Quando gli alti prelati si riuniscono all’eremo di Montecastello arriva spesso l’ordine per diverse torte. E’ chiaramente un onore”
E a chi le piacerebbe farla assaggiare?
“Mi manca solo il Papa. Chissà se un giorno potrà mai capitare. Mi dicono sia un amante del buon mangiare”
Perolini, qual è il futuro della Torta Maderno?
“Domanda complicata perché ad oggi non so chi potrebbe portarla avanti quando noi non la faremo più. Il nostro è un mestiere di tanti sacrifici. Moltissimi. Speriamo di trovare chi sappia traghettare nei prossimi anni un orgoglio mio e di tutto il Garda”.
Alan Conti
Foto Bz News 24