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Sasa presenta 22 nuovi autobus a Bolzano: “Passeggeri calati del 70% rispetto all’anno scorso ”

BOLZANO. Sasa ha presentato oggi 22 mezzi immessi nella flotta a completamento di un parco rinnovato con 52 nuovi autobus. Rimangono ora 40 mezzi con età superiore ai 12 anni ma è già in corso una gara d’appalto per sostituire velocemente anche questi. Ad emissione zero sono 10, a fine anno ne arriveranno altri 12 ad idrogeno e poi 8 elettrici a fine gara. “Abbiamo posto particolare attenzione all’ambiente con mezzi elettrici o ad idrogeno” specifica la direttrice di Sasa Petra Piffer. “Il finanziamento è stato provinciale e ci ha permesso di attuare un ricambio significativo. A inizio 2021 avremo un completo rinnovo della flotta. Tra questi abbiamo gli 8 bus completamente elettrici più piccoli che arriveranno e che circoleranno principalmente a Merano ma anche a Bolzano”. Il Coronavirus ha comportato nuove metodologie di lavoro anche per Sasa. “Nella Fase 1 le condizioni di sicurezza sono state rispettate con grande tranquillità e siamo riusciti ad arrivare pronti alla Fase 2 con un aumento dei passeggeri. Il rischio è stato contenuto e il feedback quotidiano è positivo. Ogni linea, comunque, viene monitorata ogni giorno per valutare i flussi e apportare eventuali correttivi”.

A settembre arriverà la fase clou con la riapertura delle scuole: “Qualche mezzo di riserva lo teniamo – continua Piffer – ma saranno anche queste settimane ad indicarci quale sarà la strategia migliore. Stiamo anche valutando la possibilità di installare delle barriere adatte ad un mezzo in movimento. Non basta un plexiglas semplice a risolvere alcune situazioni. Teoricamente dal punto di vista costruttivo non si potrebbero apportare modifiche strutturali ai bus. Esistono delle eccezioni per questo periodo ma le barriere devono essere studiate per la massima sicurezza”.

I nuovi mezzi sono stati costruiti principalmente in Francia con ultimazione a Modena. “Ci siamo affidati a ditte di trasporto specializzate per farli arrivare a Bolzano”.

“Entro il 2022 due terzi dell’intero parco mezzi del trasporto pubblico saranno rinnovati”. A riferirlo è l’assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider in conferenza stampa questa mattina nel deposito Sasa. Presenti nel piazzale gli autobus completamente elettrici. “È presto arriveranno anche quelli ad idrogeno”.

Diverse le sfide del futuro, soprattutto al tempo del Covid: “Migliorare le condizioni di sicurezza degli autisti, semplificare la comunicazione sui mezzi ed elevare la capacità di trasporto dei mezzi prima di tutto. Ci rendiamo conto che si tratti di obiettivi molto difficili ma il lavoro di preparazione svolto dai nostri tecnici è stato propedeutico ad un importante sviluppo futuro. Abbiamo raggiunto il traguardo di mantenere sempre un servizio minimo: questo è stato fondamentale per prepararci alla Fase 2”. Inevitabili i disagi. “Accadrà – continua Alfreider – che qualcuno non possa salire sui mezzi ma il monitoraggio dei numeri sulle linee è continuo. Insieme alle strutture del Ministero stiamo cercando di aumentare la capacità di massima che, al momento, é pari al 40% del totale. A maggio 2019 avevamo circa 130.000 passeggeri nel trasporto pubblico locale altoatesino, oggi siamo tra il 20 e il 30% di questa cifra. La contrazione è almeno del 70%. Anche la collaborazione con l’Azienda Sanitaria sarà importante nell’aumento della capacità. Potremmo pensare a servizi aggiuntivi ma anche gestire meglio i flussi scaglionando gli orari d’entrata a scuola o create corse di rinforzo per le zone industriali. Oggi abbiamo ragionato soprattutto sui picchi ma dobbiamo lavorare ancora di più sulle medie”.

Continua, invece, la lotta ai portoghesi. “Il biglietto va pagato sempre – tuona Alfreider – perché è una questione di civiltà. Stiamo lavorando per tornare ad offrire l’acquisto dei ticket a bordo ma qui abbiamo un ottimo sistema che è quello dell’Alto Adige Pass. Ricordiamo che gli introiti da biglietteria coprono il 29% del costo del trasporto. Il resto lo mette la mano pubblica”.

Alan Conti

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