Coronavirus, ecco la rete per il sostegno psicologico in Alto Adige
BOLZANO. Per molte persone l’emergenza dovuta all’epidemia di Coronavirus-Covid 19, che costringe a restare a casa, lontani dalle altre persone, senza contatti sociali, significa tristezza, solitudine, noia, ma anche vedere accrescere le preoccupazioni riguardo al futuro. Allo stesso tempo per altre persone negli ospedali, nelle case di ripos e nei servizi sociali vuol dire avere sulle spalle ulteriori pesi.
Su iniziativa dell’Azienda sanitaria altoatesina è stata creata una rete di esperti denominata “Aiuto psicologico Covid 19”. In un sito appositamente creato www.nonseidasolo.it sono raccolte tutte le informazioni e i contatti utili per chi si sente in difficoltà.
Soprattutto per le persone in isolamento o quarantena, che non possono uscire nemmeno per brevi passeggiate o fare la spesa, la situazione è molto difficile, e può essere ulteriormente complicata se vivono in spazi ristretti o hanno altre pre
occupazioni.
“È importante – sottolinea Roger Pycha, primario del servizio psichiatrico a Bressanone e uno dei portavoce della rete – avere facilmente accesso al panorama completo dell’offerta di sostegno che possiamo garantire nel nostro territorio. In pochi clic si può sapere a chi rivolgersi a seconda del tipo di sostegno di cui si ha bisogno”. L’offerta prevede un servizio di emergenza sempre raggiungibile, consulenze specializzate negli orari di ufficio e i servizi di sostegno nei centri a bassa soglia.
Sul sito web sono trattati vari tipi di problematiche, dalla solitudine alla carenza di movimento, dalla noia ai disturbi del sonno, e per ogni situazione sono indicati i vari recapiti di riferimento. “Non ci si deve vergognare di chiedere aiuto, ma è anzi una capacità molto positiva quella di chiedere attivamente aiuto quando se ne sente il bisogno”, sottolinea l’assessore alla sanità Thomas Widmann.
All’iniziativa aderiscono tutti i servizi del servizi di igiene mentale, l’Ordine provinciale degli psicologi, associazioni private di consulenza, la Caritas, Telefono amico, Eos, Young & Direct, Forum prevenzione, la Croce rossa italiana e iniziative come l’Alleanza europea contro la depressione.
Paolo Florio