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Volontariato in un maso? Lo fanno in 2000

Sul sito bergbauernhilfe.it è possibile candidarsi come volontari per trascorrere un periodo di lavoro preso i masi di alta montagna. Nessun requisito richiesto: solo voglia di aiutare e disponibilità ai lavori manuali

Oltre la fama dell’Alto Adige dalla fiorente economia vitivinicola e frutticola, esiste un’altra realtà legata alla terra. Si tratta delle piccolissime aziende agricole di alta montagna, in cui il lavoro è particolarmente duro anche a causa dell’orografia, che non permette l’uso di macchinari. Sono queste le strutture presso cui è possibile prestare la propria opera in quanto volontari.

“Delle 10.000 aziende zootecniche altoatesine, sono 1500 quelle che hanno le caratteristiche per poter richiedere l’aiuto di volontari. Di queste, circa 300 fanno richiesta ogni anno. Sono realtà familiari in cui la maggior parte del lavoro, come fare il fieno, deve essere svolto a mano. Contadini soli, magari anziani o con familiari da assistere, ma anche famiglie con figli piccoli: la composizione sociale è piuttosto varia.”

NESSUN PRESUPPOSTO D’ACCESSO PER I VOLONTARI

A parlare è il dottor Georg Mayr, presidente dell’associazione Volontariato in Montagna, che – lupus in fabula – raggiungiamo al telefono proprio mentre sta lavorando in campo: “La nostra associazione, nata nel 1997, è formata da quattro organizzazioni che ne costituiscono i pilastri. Si tratta di Caritas, Bauernbund, Jugendring e Lebenshilfe.”

Accedere al volontariato è semplice: dopo aver contattato l’associazione si verrà sottoposti ad un colloquio in cui chiarire che tipo di aiuto si potrà dare al maso. Mayr: “Non è previsto alcun presupposto d’accesso, ma la disponibilità a eseguire lavori manuali è fondamentale. Tuttavia, succede che siano anche altre le abilità che si possono mettere a disposizione dei contadini, come fornire un aiuto con la tecnologia o con altri lavori in casa.”

IL 51% DEI VOLONTARI E’ DONNA

Ogni anno sono circa 2000 i volontari che danno supporto ai masi di montagna. Di loro, il 51% sono donne. La maggior parte è in fascia di età 45-60 anni. La provenienza geografica è decisamente spostata verso i paesi di lingua tedesca: sono in fatti il 70% i cittadini tedeschi, solo il 18% gli altoatesini e un 7% i cittadini italiani che vengono da fuori provincia per prestare il proprio aiuto.

“E’ importante chiarire che il volontariato in montagna non ha nulla a che vedere con esperienze di altro tipo, quali le vacanze al maso (Urlaub auf dem Bauernhof). Il singolo o il gruppo che raggiunge il maso riceverà vitto ed alloggio per il periodo previsto, che può andare dalla settimana a qualche mese, ed in cambio svolgerà le mansioni di base tipiche delle aziende zootecniche di alta montagna.”

PIU’ DI DUE TERZI DEI VOLONTARI TORNA DAL PROPRIO CONTADINO

Il volontariato in montagna è anche l’occasione per stabilire rapporti umani: il 30% dei volontari parte per una prima esperienza, mentre il 70% ritorna ciclicamente dal proprio contadino. E non mancano gli apostrofi rosa. Mayr: “Negli anni abbiamo visto nascere molti legami. E perfino assistito alla celebrazione di matrimoni.”

Sebbene l’estate sia la stagione più impegnativa e nella quale è richiesto più aiuto, per candidarsi come volontari non esiste un momento specifico dell’anno. Sul sito L’Associazione Volontariato in Montagna – Bergbauernhilfe Südtirol è possibile trovare tutti i dettagli ed i contatti per organizzare questa esperienza in soccorso all’economia di alta montagna.

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