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Il professor Lucchin: “Spreco? Mangiare meno, senza l’ossessione della sana alimentazione a tutti i costi”  

Privilegiare la nutrizione rispetto alla mera alimentazione. Fondamentale combattere la cultura della povertà

Si è svolta ieri la prima giornata del corso contro lo spreco alimentare tenuto dal prof. Lucio Lucchin, che per 21 anni è stato Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Dietetica e Nutrizione Clinica del Comprensorio Sanitario di Bolzano, presso UPAD di Bolzano. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Banco Alimentare Trentino Alto Adige – Landestafel, UPAD e Rete Anziani – Senioren Netz.

Obiettivo degli incontri, la formazione del personale volontario delle associazioni locali che si occupano di gestire la raccolta e la distribuzione del cibo in esubero prodotto dall’industria e dalle attività locali, a vantaggio dei meno fortunati.

LA POVERTA’ CREA CULTURA DELLA POVERTA’

“Il razionale che sta dietro queste tre giornate è la statistica impietosa che mostra come in Italia vivano 3 milioni di famiglie povere, con un trend in crescita. La povertà crea cultura della povertà, contro la cui radicazione dobbiamo agire”, dichiara il professore.

Il prof. Lucio Lucchin – fonte: LinkedIn

Lucchin mutua l’espressione dell’antropologo statunitense Oscar Lewis e la declina in una chiave legata al cibo: chi nasce in condizioni di povertà, una volta diventato adulto può tendere a ripetere comportamenti alimentari sbagliati legati al bisogno o al ricordo del bisogno e per questo potenzialmente percorrere il cammino che porta all’obesità o divenire dismetabolico.

ALIMENTATI O NUTRITI?

“Dobbiamo chiederci se vogliamo essere alimentati o nutriti. E’ un bene che molte aziende siano diventate più virtuose e donino le eccedenze della produzione di cibo, ma non basta per garantire benessere a chi ha di meno.” Ancora, per Lucchin ad essere più virtuose sono le associazioni, che hanno accolto il suo invito alla formazione per comprendere in modo più ampio il bisogno alimentare e per sapere ad esso rispondere, e che tutti i giorni sono in campo per alleviare le sofferenze dei meno abbienti.

“Con la popolazione mondiale in rapido aumento dobbiamo modificare il nostro modo di mangiare anche per garantire la stessa sostenibilità del genere umano. E’ necessario imparare a mangiare ciò che serve – quindi meno di oggi, ma meglio – e senza, al contempo, cadere nell’ossessione del sano sempre e a tutti i costi.”

Lucchin sottolinea l’importanza delle eccezioni: è fondamentale trovare un equilibrio tra l’alimentazione bilanciata di tutti i giorni ed i momenti di festa, in cui è doveroso per il fisico e la soddisfazione del gusto integrare il consumo di alimenti più ricchi. Conclude il professore:  “Va bene leggere le etichette, ma senza divenire schiavi dell’ortoressia- ovvero l’attenzione malsana verso la ricerca di cibi unicamente sani come viatico per lo star bene – altro fenomeno negativo di questi tempi.”

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