Spinta bioetanolo: è boom di stufe ecologiche a bassi consumi anche in Alto Adige
Sta crescendo rapidamente, anche in Alto Adige, il mercato delle stufe a bioetanolo, spinte da una combinazione di fattori economici, ambientali e pratici che ne stanno facendo una delle alternative più diffuse ai tradizionali sistemi di riscaldamento. Secondo le ultime stime internazionali, il comparto degli “open hearth bioethanol fireplace” vale oggi circa 150 milioni di dollari a livello globale, ma raggiungerà i 320 milioni entro il 2033, con un tasso di crescita annuo medio del 9,2%. Una progressione che riflette l’interesse crescente per soluzioni di riscaldamento pulite, efficienti e compatibili con le nuove normative ambientali.
La spinta arriva anche dai consumatori: il 70% delle famiglie europee oggi dichiara di privilegiare soluzioni a basse emissioni di carbonio, mentre in ambito urbano la tendenza è accentuata dalla difficoltà o impossibilità di installare canne fumarie tradizionali. Le stufe a bioetanolo, infatti, non richiedono alcun allaccio a gas, legna o camini, riducendo i costi di installazione del 40–60%rispetto ai modelli convenzionali. A questo si aggiunge un notevole risparmio di gestione: niente spese per la pulizia dei condotti, nessuna manutenzione periodica e una combustione senza fumo, cenere o odori.
Ma cosa rende queste stufe così speciali? Il bioetanolo è un combustibile rinnovabile e biodegradabile, prodotto dalla fermentazione di materiali organici come cereali, barbabietole o canna da zucchero. Bruciando, rilascia solo anidride carbonica e vapore acqueo, in quantità simili a quelle prodotte da una candela accesa, e garantisce un riscaldamento immediato e uniforme. Il tutto con un design che può rimanere compatto e versatile, comodo per appartamenti, negozi o ambienti commerciali che vogliono un tocco estetico più contemporaneo rispetto alle stufe più tradizionali. In molti casi, chi sceglie il bioetanolo può accedere a incentivi fiscali fino al 65% per la riqualificazione energetica o al 50% per le ristrutturazioni edilizie, rendendo l’investimento ancora più conveniente. I costi? Orientativamente tra i 2.000 e i 4.000 euro per l’acquisto e relativa installazione. Va fatta, inoltre, una distinzione: in commercio si trovano anche prodotti a costo più basso ma, in quel caso, la fiamma ha unicamente una funzione ornamentale e non riscaldante.

Tra le aziende che guidano questa trasformazione spicca ItalProgress, punto di riferimento nazionale nella progettazione e distribuzione di stufe a bioetanolo senza installazione. L’azienda, che sarà presente alla prossima fiera BioLife, propone modelli che vogliono unire eleganza, semplicità d’uso e tecnologia avanzata, offrendo soluzioni personalizzabili per abitazioni, locali e strutture ricettive. Tutti i prodotti sono certificati secondo le più recenti norme di sicurezza, dotati di serbatoi anti-trabocco e sistemi di spegnimento automatico che garantiscono un utilizzo sicuro anche in ambienti chiusi ponendosi come obiettivo di mercato anche questo segmento. Un mercato in piena ascesa, quindi, dove tecnologia, estetica e sostenibilità trovano un punto d’incontro. Ampliando le proprie fette di mercato.

