Selva Gardena, consulenza dei Nas nel controllo al locale del presunto party
BOLZANO. Il controllo di sabato scorso da parte dei carabinieri in un locale a Selva Gardena si trasforma in un caso che non si risolverà in tempi brevi. La proprietà della struttura ha inviato una mail, di concerto con il legale difensore, in cui avvalendosi delle telecamere di videosorveglianza nega le contestazioni che sono state mosse dai carabinieri della compagnia di Ortisei. “Non c’è stato alcun party. Il locale era aperto per garantire un servizio e tutte le norme anti Covid sono state rispettate. L’accesso era solo con prenotazione e le immagini testimoniano come il bar fosse praticamente vuoto. L’intervento degli uomini dell’Arma, infine, non è durato affatto delle ore ma sono arrivati alle 21.10 e se ne sono andati alle 21.54. Precisiamo di non aver mai ricevuto sanzioni precedenti e siamo pronti ad impugnare il verbale con le sanzioni nelle sedi opportune”. Concetti sottolineati anche dalla proprietaria ai microfoni del telegiornale regionale della Rai. “C’erano solo 80 persone e posso dimostrarlo”.
Proprio il numero di avventori è centrale nella diatriba perché i carabinieri continuano a confermare la cifra di 155 persone sanzionate ma è comunque da verificare se l’ordinanza provinciale in vigore sabato consentisse anche solo la presenza degli 80 clienti ammessi in condizioni normali. Gli uomini dell’Arma, metratura alla mano, sono convinti che il massimo consentito dalle restrizioni sia ugualmente molto minore alle 80 persone. Oltre a questo fronte dalla compagnia di Ortisei è stata chiesta anche una consulenza specializzata al Nucleo Anti Sofisticazioni e Sanità dei carabinieri di Trento che ha il compito di verificare la regolarità di tutte le disposizioni igienico sanitarie degli esercenti. I militi, quindi, non hanno ancora concluso la propria relazione in attesa di raccogliere tutti i rilievi. Una volta che questa sarà ultimata e consegnata toccherà al sindaco di Selva Gardena Roland Demetz decidere per un’eventuale chiusura o meno del locale per un massimo di 5 giorni e sulla necessità di comminare una sanzione amministrativa ai titolari. Il primo cittadino, in questo caso, ha la responsabilità della sicurezza sanitaria del paese. Altro piano, invece, sarà quello giudiziario con l’eventuale contestazione da parte dei titolari dei rilievi dei carabinieri.
Alan Conti
Foto Carabinieri
